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SEAT-TIN.IT/TMC
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Comunicato 
22 luglio 2000 0:00
 


SI APRE UNA PROSPETTIVA DI LARGO CONSUMO PER LA TV IN INTERNET, E IL CANONE/TASSA PER LA RAI E' SEMPRE PIU' ANACRONISTICO: VA ABOLITO!

Firenze, 22 Luglio 2000. L'ipotesi che una holding composta da Seat e Tin.it acquisti Telemontecarlo, oltre a far felice il sen.Cecchi Gori perche' gli levera' un po' di debiti e a preoccupare Mediaset perche' avra' un concorrente piu' aggressivo che l'attuale Tmc, potrebbe avere anche dei risvolti sugli utenti del servizio televisivo,
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Questo intreccio esplicito tra le varie forme di telecomunicazioni potrebbe rappresentare il momento decisivo del superamento dell'attuale sistema impositivo di comunicazione cosiddetta pubblica: cioe' il superamento di quella tassa sull'acquisto dei televisori che, eufemisticamente, continua ad essere chiamata canone.
La Tv in Internet non e' una novita'. Pero' e' ancora molto sperimentale, di qualita' non ottimale con l'uso dei sistemi di riproduzione piu' diffusi nel largo consumo: insomma e' ancora un prodotto per amatori, anche perche' Internet non e' ancora un fenomeno domestico: lo schermo sul frigorifero accanto al quale la casalinga sta cucinando non e' quello di un pc, ma di un televisore a 14 pollici, mentre nel soggiorno continua a troneggiare una televisione al massimo con un schermo mediamente piu' grande, non un mega schermo piatto, a cristalli liquidi, collegato ad un pc.
Questa situazione "tecnica" e' ben conosciuta dai sostenitori del canone e dalla Rai, che non temono milioni di disdette dello stesso canone perche' gli utenti si sono riversati sullo schermo del pc con scheda di acquisizione video, su cui non c'e' obbligo di canone (per il momento …).
Ma l'ingresso del principale operatore italiano di Internet nel settore televisivo -anche se in holding con altro non specificamente legato alla Rete- potrebbe aprire una prospettiva di larga diffusione di questo metodo di vedere la tv senza pagare il canone. Perche' Tin.it -visto il successo della sua formula commerciale e tecnica per Internet- non dovrebbe fare altrettanto per la tv, sfruttando al massimo conoscenze ed esperienze acquisite?
In una situazione del genere, che senso ha continuare a conservare la tassa/canone? Immaginiamo che gli esperti del Fisco stiano gia' studiando come far si' che questa tassa sia eterna, estendola a tutto cio' che dia l'idea di immagine in movimento dentro una scatola. Ma abbiamo l'impressione che stiano perdendo tempo, perche' tutto lo sviluppo tecnologico, normativo ed economico va velocemente verso sistemi in cui "il pizzo di Stato" rappresenta solo un ostacolo ad ogni forma di sviluppo. E questo lo sanno benissimo anche alla Rai, dove la ricerca tecnologica di nuovi sistemi di trasmissione non e' cosa secondaria, ma, fintanto che la tassa/canone riescono a mantenerla e fintanto che avranno qualcuno che crede ancora nella sua bonta', cercano di tirarne l'esistenza fino allo stremo: hanno solo da guadagnarci.
Quello che ci domandiamo e' se qualcuno -soprattutto nel Governo- si renda conto di questa anomalia, e se abbia intenzione di sposare gli interessi degli utenti che, dall'innovazione tecnologica, dovrebbero trarne vantaggi anche economici, e non solo continuare ad essere sudditi/pagatori di un'informazione che non e' piu' solo di Stato, ma anche di Governo(grazie al passaggio della Rai dall'Iri al "parcheggio del Tesoro").
 
 
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