SIAMO SICURI CHE LA POLITICA DELL'INAIL SIA FUNZIONALE AI LAVORI E AI LAVORATORI DEL 2000? PER ORA LA SITUAZIONE STA SOLO PEGGIORANDO

Firenze, 31 Luglio 2000. Il presidente dell'Inail e l'Autorita' per la vigilanza sui lavori pubblici hanno fatto sapere che nei primi sei mesi di questo anno, le vittime per incidenti sul lavoro sono state 110 rispetto alle 97 dello stesso periodo dell'anno scorso. Per queste ragioni hanno sottolineato che nessuna economia sulla sicurezza deve essere permessa.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Non si puo' non dar loro ragione quando evocano rigidita' sulla questione sicurezza. Pero', se dall'anno scorso a quest'anno i morti sono aumentati, ci sara' pure un motivo, o piu' di uno, ci sara' qualcosa che non ha funzionato. Sicuramente c'e' la voglia di risparmiare di imprenditori con pochi scrupoli, cosi' come c'e' l'approssimazione di parte di chi dovrebbe controllare o, forse, come si vede nei film, la connivenza, o lavoratori che, sempre piu' extracomunitari del terzo mondo, hanno una soglia di attenzione individuale piu' bassa del lavoratore medio italiano.
Di fronte a questa situazione, siamo sicuri che solo il muso duro, la tolleranza zero sia la ricetta? Forse l'anno scorso, il presidente dell'Inail, ha detto cose diverse in analoga conferenza stampa? E quali piani diversi ha messo in opera per diminuire gli incidenti? Se li ha messi -questi piani- non hanno funzionato, perche' gli incidenti e i morti sono aumentati.
Uno dei problemi, a nostro avviso, e' nel fatto che l'assicurazione infortuni sia gestita dallo Stato in regime di monopolio, impedendo che la presenza di un mercato faccia si' che l'obbligo sia meglio accolto e considerato da parte degli imprenditori: ragioni per cui, oggi, si cerca sempre di evadere ai propri doveri, con questi drammatici risultati.
Proprio ieri, a Parigi, la Federazione francese delle societa' assicurative ha diffuso un documento in cui propone "la privatizzazione dell'indennizzo degli incidenti sul lavoro, in un quadro legislativo che istituisca un'assicurazione obbligatoria per il lavoratore", in cui tra l'altro, dice: "la gestione esclusiva di questo rischio da parte degli organismi della Sicurezza sociale, non permette di adattare il regime alle evoluzioni del rischio, …… ".
Quello che ci sembra piu' interessante e' quando parlano di "evoluzione del rischio", che ci sembra il nodo del problema. Il rischio del 2000 (con le caratteristiche che abbiamo ricordato sopra) puo' essere affrontato, in termini di gestione economica e finanziaria, da una struttura che e' il contrario di cio' che succede nel mercato italiano ed europeo? Per ora, di sicuro, sappiamo che, di fronte ai nuovi lavori e ai nuovi lavoratori, la gestione Inail fa peggiorare la situazione. E, in genere, se qualcosa non funziona, andrebbe cambiato, quanto meno in via sperimentale.