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SOLUZIONE DECODER
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Comunicato 
13 ottobre 2000 0:00
 


IL MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI LAVORA PER LO STATO O PER STREAM E TELE+?
C'E' QUALCUNO CHE SI SENTIRA' ANCORA MOTIVATO A PAGARE IL CANONE/TASSA PER LA TV DI STATO E DI GOVERNO?
NON CI STANCHIAMO DI CONTINUARE A CHIEDERLO ALLA MAGISTRATURA. Firenze, 13 ottobre 2000. Il sottosegretario alle Comunicazioni, Michele Lauria, ha fatto sapere che il suo ministero sta lavorando perche' si arrivi, a febbraio, ad una soluzione sul decoder unico: un avanzamento -a suo avviso- rispetto al mese di aprile 2001 che era stato indicato da Stream e Tele+.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Non riusciamo a capire se il ministero (visto che nessuno -piu' importante- ha smentito il sottosegretario, diamo per ministeriale la sua posizione) lavori per lo Stato o per le due aziende di tv criptata.
La gravita' della situazione e' evidente, e non porvi rimedio con gli strumenti del diritto e della legge, significa solo farsene complici. Infatti l'on.Lauria parla di questa fase come "fase provvisoria", dimenticando che il decoder unico doveva essere tale gia' all'inizio di quest'anno, e che era stata accordata una proroga di sei mesi proprio per consentire alle aziende di prepararsi tecnicamente e commercialmente; per cui aveva senso di parlare di "fase provvisoria" quando l'obbligo di legge non c'era, mentre oggi, con tanto di legge, si puo' solo parlare di violazione di legge.
Lo spettacolo a cui stiamo assistendo e' giuridicamente e civicamente indecoroso, ammesso che lo Stato -cosi' amministrato- abbia un decoro giuridico e civico, perche' -alla fine- nel Paese di Pulcinella in cui ci vogliono far vivere, non ci sara' una sola maschera, ma tutti -per sopravvivere- si faranno e saranno Pulcinella.
L'Autorita' Garante per le Telecomunicazioni -che e' l'unica che ha gli strumenti per intervenire- non usa cio' che la legge gli consente, pur di fronte alla protervia e sfrontatezza che le due aziende continuano a manifestare: il blocco delle trasmissioni criptate o la sospensione delle autorizzazioni; limitandosi a multe il cui valore e' tranquillamente riguadagnato da queste aziende in pochi giorni di permanente illegalita'.
In questo contesto, lo Stato invita costantemente a pagare il canone/tassa alla Rai (il cui aumento, tra l'altro e' gia' programmato anche per quest'anno), con quale credibilita', con quale stimolo, con quali esempi di rispetto delle leggi e di loro corretta applicazione?
A questo punto, e' evidente che, nostro malgrado, dovremo chiedere l'intervento dell'autorita' giudiziaria, perche', nel Paese in cui si e' creato e si giudica per il reato di "concorso esterno a qualcosa di criminoso", che almeno si intervenga quando questo concorso e' anche organico e complice, come nel caso del ministero delle Comunicazioni con Stream e Tele+.
 
 
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