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SPIAGGE: DIRITTI E DOVERI
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Comunicato 
1 agosto 2000 0:00
 

Firenze, 1 Agosto 2000 Reinviamo un comunicato che avevamo diffuso alla fine del mese di maggio, che oggi e' stato riproposto, copiandolo in larga parte, da Telefono Blu. Ma con una modifica che non risponde alla legge.
Secondo Telefono Blu "in nessun modo puo' essere proibito sostare o fermarsi sulla battigia …": le norme, invece dicono il contrario, cosi' come dovrebbe essere scritto, per legge e in modo visibile, in ogni stabilimento balneare: il codice della navigazione da' poteri in materia ai capi dei circondari marittimi (che non corrispondono alle stesse zone di competenza delle Capitanerie di Porto) che stabiliscono il divieto o meno, che poi viene recepito da una legge regionale. Il Governo centrale, attraverso il ministero, ha solo raccomandato che sia procrastinato il divieto. Non ci risulta che in Italia esista un circondario in cui non ci sia questo divieto.
 
SPIAGGE: DIRITTI E DOVERI

Con la stagione estiva ormai alle porte, abbiamo preparato un piccolo promemoria sui diritti e doveri dei bagnanti. Eccolo: Le spiagge sono demaniali, di proprieta' dello Stato, cioe' nostre. Vengono date in concessione a gestori che possono chiedere un biglietto di ingresso per poter usufruire di alcuni servizi quali le docce, il bagno, gli spogliatoi, il servizio di salvataggio e la pulizia dell'arenile. L'affitto di sdraio, ombrelloni e cabine in genere e' aggiunto al biglietto di ingresso ma non e' obbligatorio affittarle. Si puo' accedere alla spiaggia senza pagare il biglietto di ingresso, ma non sostarvi ne' sostare sulla battigia, spazio che deve essere costantemente libero da persone o cose. Non e' consentito l'accesso e la sosta agli animali, se non dove espressamente previsto E' vietato giocare a pallone, a racchette o altri giochi che possano arrecare disturbo ai bagnati, a meno che non ci siano aree allestite allo scopo.
TURISMO E AGENZIE
LA FIAVET VUOLE OBBLIGARE I CONSUMATORI A COMPRARE BIGLIETTI E VIAGGI SOLO ATTRAVERSO LE AGENZIE, SPACCIANDO IL SUO INTERESSE PRIVATO PER QUELLO PUBBLICO

Firenze, 1 Agosto 2000. Il presidente della Fiavet (federazione italiana agenzie di viaggi e turismo) ha fatto conoscere la sua contrarieta' alla vendita di biglietti e viaggi online o tramite bancomat. Per Antonio Tozzi le agenzie devono continuare ad essere il riferimento dei consumatori.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Quando si tratta di difendere gli interessi della categoria di riferimento, le specifiche associazioni sono sempre in prima fila. E non ci sarebbe niente di male se fossimo in una situazione di libero commercio, che nel nostro caso, invece, non e'. Anzi. La Fiavet, con questo intervento, ha voluto ribadire che i viaggi e il turismo debbono obbligatoriamente passare attraverso le agenzie, che, in questo modo, incassano la loro percentuale sul venduto, senza assunzione diretta di responsabilita' per cio' che vendono: mediatori di prodotti fatti e confezionati da altri, dove la responsabilita' dell'agenzia si limita alla transazione del denaro dalle tasche del consumatore a quelle del tour operator o del vettore di trasporto (aereo, ferroviario, etc..).
E' evidente che questa e' una gabella imposta dalla Fiavet, per far guadagnare le agenzie far spendere di piu' il consumatore. Non contestiamo il fatto che le agenzie servano ad indirizzare il consumatore nelle sue scelte e ad aiutarlo nella migliore scelta qualita'/costo, ma il fatto che secondo la Fiavet questa non debba essere una scelta del consumatore, ma un obbligo. E' tutto qui il problema, ed e' per questo che la Fiavet si muove. Il suo potere ne verrebbe meno e i profitti di molte agenzie che campano solo per posizione di rendita, verrebbero meno.
Siamo in presenza di un ennesimo caso in cui, l'obbligo gestito da un'associazione di categoria, fa l'interesse privato di quest'ultima, spacciandolo per quello di tutti i consumatori.
 
 
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