testata ADUC
STOP VOLI NOTTURNI PER AEREI CIVILI
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
27 ottobre 1999 0:00
 

UN PROVVEDIMENTO DEMAGOGICO E INUTILE: NE RISENTIRA' IL SERVIZIO E NON SARA' RISOLTO IL PROBLEMA DELL'INQUINAMENTO ACUSTICO.
EPPURE LE SOLUZIONI VANTAGGIOSE PER TUTTI CI SAREBBERO, MA ……..

Firenze, 27 ottobre 1999. Il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo regolamento dei voli notturni, ed ha previsto il divieto per quelli civili dalle 23 alle 6.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Un provvedimento che ci sembra demagogico e inutile: sara' una sorta di medaglietta che il Governo si mettera', per giustificare l'inquinamento acustico durante tutto il resto della giornata, e quindi anche inutile.
E' la solita toppa che sembra sanare una situazione, ma che non lo fa, e inoltre crea danno ad un'altra: ci sono due aspetti che il legislatore dovrebbe tenere in considerazione: l'ambiente vivibile per chi si e' ritrovato un aeroporto sotto casa e il vantaggio di trasporto aereo a tempo pieno (in particolare quando si ha a che fare con aeroporti internazionali, dove gli aerei viaggiano indipendentemente dal fuso orario di uno specifico aeroporto, che, magari, e' di transito, e non la destinazione finale).
Nei maggiori aeroporti europei il blocco notturno non esiste, ma c'e' solo un'ovvia riduzione del traffico. Negli Usa -quando si ritrovano con aeroporti costruiti a ridosso delle abitazioni- si spostano interi paesi, si insonorizzano le abitazioni, si danno incentivi economici per il trasferimento degli abitanti in altri luoghi. Perche' non puo' avvenire altrettanto in Italia?
Certo, sarebbe meglio che gli aeroporti fossero costruiti lontano dai centri abitati … ma quando gia' ci sono o -come nel caso di Malpensa- ci si accorge solo a cose fatte di aver progettato e realizzato male, che si fa? Si danneggia il diritto al trasporto aereo?
Chiudere gli aeroporti di notte -dietro la maschera della salvaguardia dei cittadini- ci allontanera' dal resto del globo, e non significhera' altro che creare innumerevoli danni: concentramento dei voli negli orari di apertura e conseguenti problemi logistici di affollamento delle piste e per l'accesso agli aeroporti; inoltre non e' che i voli diurni siano meno rumorosi, e, aumentando il loro numero per l'assenza di quelli notturno, ci sara' solo piu' rumore durante il giorno.
Per trovare la soluzione occorre decidere e, se non si vuole spostare interi paesi come negli Usa, si potrebbe imporre alle compagnie aeree un tetto di decibel oltre il quale non potrebbero usufruire degli aeroporti. Troppo costoso per le compagnie aeree che dovrebbero adeguare gli aeromobili ai nuovi standard? Un falso problema, perche' sarebbero costi che verrebbero recuperati da un maggiore sfruttamento degli aerei grazie anche ai voli notturni. Una decisione che non penalizzerebbe il servizio, e che, inoltre, aiuterebbe anche a meglio distribuire il servizio durante le 24 ore, contenendo i momenti di congestione aeroportuale (interni ed esterni). Ma per far questo occorre chiedere alle compagnie aeree di investire, e il Governo non se la sente, pur di fronte all'evidente guadagno di tutti, in salute e in denaro.

 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
AVVERTENZE. Quotidiano dell'Aduc registrato al Tribunale di Firenze n. 5761/10.
Direttore Domenico Murrone
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS