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TASSA SULLA CREMAZIONE?
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Comunicato 
18 febbraio 2001 0:00
 


E' QUANTO SI APPRESTA A VOTARE LA CAMERA DEI DEPUTATI, COL SOLO RISULTATO DI FIACCARE LE DECISONI IN MATERIA E AGGRAVARE I PROBLEMI E I COSTI DEI CIMITERI NELLE NOSTRE CITTA'.
L'ADUC SCRIVE AI COMPONENTI DELLA COMMISSIONE AFFARI SOCIALI CHE DOVRANNO VOTARE QUESTA LEGGE: RIFLETTETE SUL SIGNIFICATO E LE CONSEGUENZE DI QUANTO STATE PER FARE!

Firenze, 18 Febbraio 2001. Mercoledi' prossimo la Commissione Affari Sociali, in sede legislativa, affrontera' la discussione sulla nuova legge sulla cremazione, che dovrebbe sostituire l'attuale 440/1987.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
La legge del 1987 affermo' un principio importante: la cremazione al pari della inumazione in campo comune, quindi gratuita. In considerazione dell'enorme risparmio di spazio che il pubblico terreno ne ricava, e' giustificabile e comprensivo, nonche' da promuovere, anche rispetto alla semplice tumulazione che, comunque, il suo spazio lo occupa. Chi non ha avuto un'esperienza di rapporti disastrosi e costosissimi con le varie amministrazioni in relazione ai problemi che derivano dalla mancanza di spazi nei cimiteri? La cremazione e' una risposta a questa situazione, e promuoverla diventa quasi una sorta di dovere civico e di pubblica economia.
Ma il legislatore, visto che la pratica si sta diffondendo grazie anche alla caduta (per ora parziale) dei blocchi culturali e religiosi, ha pensato bene di modificare la situazione, per ricavarne un utile: nel nuovo disegno di legge si prevede l'introduzione delle tariffe per la cremazione (con l'esclusione degli indigenti): una vera e propria tassa, con la beffa che viene applicata nei confronti degli eredi di chi ha scelto la via piu' semplice e razionale per far spendere meno la collettivita' (l'inumazione in campo comune, gratuita, continuera' ad esistere e ad occupare spazio).
Noi crediamo che, anche in ambito di entrate cimiteriali, questa decisione si trasformera' in un boomerang, perche' il costo penalizzante, non potra' non allontanare dalla pratica i soggetti e le famiglie economicamente piu' deboli, trasformando la civile e utile decisione di farsi cremare in un privilegio che, per goderlo, deve essere pagato. Se questo non e' ammazzare il desiderio di partecipazione degli amministrati a contribuire alla cosa pubblica, cos'altro e'?
Questa nuova legge dovrebbe eliminare delle disposizioni assurde (come il divieto di dispersione delle ceneri), ma se manterra' queste disposizioni economiche, si trasforma automaticamente in una cattiva legge.
Per queste ragioni abbiamo inviato le nostre considerazioni ai parlamentari che fanno parte della Commissione Affari Sociali, perche' prima di votare facciano una riflessione sul significato e le conseguenze di quanto stanno per fare.
 
 
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