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TASSE PARCHEGGI
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Comunicato 
10 dicembre 1999 0:00
 


IL COMUNE DI FIRENZE LE AUMENTA DEL 120%, SENZA OVVIAMENTE INCIDERE SUL PANIERE DELL'INFLAZIONE.
LA RISPOSTA FIORENTINA ALLE DIMINUZIONI FISCALI DEL MINISTRO VISCO.

Firenze, 10 Dicembre 1999. Tutte le volte che il ministro delle Finanze ci ha fatto credere che le tasse sarebbero diminuite, lo abbiamo sempre ascoltato con sospetto e abbiamo cercato di allargare l'orizzonte di osservazione oltre i numeri che riportiamo sulla denuncia annuale dei redditi: e quello che e' successo in questi giorni a Firenze e' la conferma che cio' che lo Stato ci leva a livello nazionale, se lo riprende a livello locale. I Comuni annaspano nell'incapacita' di far fronte alle loro gestioni economiche, e lo Stato centrale diminuisce l'erogazione di fondi, ma aumenta il potere di imposizione fiscale degli Enti locali …. e i risultati sono questi.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
La vicenda -segnalataci da un utente- e' quella dei parcheggi delle zone denominate ZCS: i posti a pagamento riservati ai lavoratori dipendenti alla tariffa di Lit.300 l'ora. Chi usufruisce di questa tariffa deve esporre sul parabrezza un permesso che costa Lit.110.000, mentre il consumo va pagato con un dispositivo a scalare che contiene lit.50.000 di ore/parcheggio.
Dai primi di novembre e' arrivata la sorpresa, con l'aumento del 120% delle tasse corrisposte al Comune: un disciplinare tecnico approvato dalla Giunta fiorentina ha stabilito che su ogni dispositivo a scalare vanno aggiunte Lit.12.000 di tasse, portando il prezzo a Lit.62.000. Siccome ogni dispositivo -con una media di parcheggio di 8/9 ore giornaliere- dura circa un mese, non considerando il mese di ferie del lavoratore, la tassa annuale e' di Lit.12.000 x 11 mesi, cioe' Lit.132.000 che si vanno ad aggiungere alle 110.000 del permesso: un aumento, quindi, del 120%!!
Ovviamente questi aumenti non incidono sul paniere dell'inflazione -che rimane il punto indicativo delle capacita' dei Governi di nascondere il lievitare dei prezzi- ma "solo" sulle tasche degli utenti.
Il sospetto che questo esempio di salasso non sia isolato, e' fortissimo.
 
 
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