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TELECOM E CANONE IN AUMENTO
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Comunicato 
28 novembre 2000 0:00
 


IL RASCHIAMENTO DEL FONDO DEL BARILE FINTANTO CHE IL MONOPOLIO SUSSISTE, MA NON CI SONO I PRESUPPOSTI PERCHE' FINISCA PRESTO: L'INIZIATIVA DELL'ADUC PER CONTRASTARE L'ARROGANZA E L'ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE: DIVENTA INDAGATORE TELECOM.

Firenze, 28 Novembre 2000. Domani l'Authority per le Telecomunicazione sicuramente decidera' di aumentare il canone della Telecom che, per ora, continua ad essere l'unico gestore a cui obbligatoriamente bisogna abbonarsi per usufruire dei servizi di telefonia fissa. Non per molto, sembra, perche' entro la fine dell'anno dovrebbero essere definiti i termini per il nolo del cosiddetto ultimo miglio da Telecom agli altri gestori, per cui, come conseguenza, ognuno potra' o meno proporre il suo servizio con il canone. Ma ci sembra che manchino i presupposti per il rispetto di questa scadenza.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
E' scontato l'aumento di domani, perche' e' anche uno degli ultimi atti del gestore monopolista di raschiare il fondo del barile, finche' e' in tempo per farlo; e quelle che per gli utenti finali sono pochi biglietti da mille lire, per Telecom si trasformano in incassi miliardari per finanziare le proprie campagne pubblicitarie per invogliare gli utenti a scegliere se stessa piuttosto che i suoi concorrenti: quindi soldi pubblici (in quanto obbligatori) per fare concorrenza agli altri attori del mercato: un abuso di posizione dominante in piena regola, sempre volutamente ignorato da quella Authority che serenamente, ad ogni batter ciglio dell'amministratore Colaninno, concede un aumento.
La situazione e' tutt'altro che limpida, anche perche' il maggiore concorrenti di Telecom risultera' essere lo Stato italiano (attraverso Wind e Infostrada) che, quindi, paghera' a Telecom per l'affitto dell'ultimo miglio: corsi e ricorsi in forma di cerchio, perche' si parte dallo Stato che paga Teti/Sip/Telecom, poi la privatizza regalandogli tutto il patrimonio della rete, per poi tornare a ripagarla con l'ultimo miglio.
Non e' quindi da escludere che la liberalizzazione dell'ultimo miglio sara' una cosa molto lunga, e che il raschiamento del fondo del barile con l'aumento del canone Telecom durera' ancora per un bel po'. E nel frattempo continuera' la politica arrogante di Telecom, con le bollette senza trasparenza, le truffe dell'accollo di servizi non chiesti tipo Teleconomy e Memotel: tutta una serie di giochi commerciali e tecnici che fidano sul fatto che, per qualunque servizio di telefonia fissa, bisogna sempre pagare il canone a Telecom.
Per questo riprende vigore la nostra iniziativa "Diventa indagatore di Telecom", dove invitiamo i singoli utenti a rendere al monopolista gli stessi servizi che spesso lui accolla senza che siano stati esplicitamente richiesti: ognuno puo' diventare -decidendolo unilateralmente- un IFS-indagatore di funzionalita' del servizio, verificando la funzione di ricezione e trasmissione del proprio allacciamento telefonico, ad un costo, da addebitare a Telecom, di Lit.10.200 al mese, inviando lettera di avvio della collaborazione. Sul nostro sito c'e' uno specifico settore dedicato all'argomento,
 
 
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