testata ADUC
TELEFONIA MONOPOLISTA E SEMPRE PIU' COSTOSA
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
2 giugno 2001 0:00
 

TELECOM CONTINUA A GUADAGNARE SULLE TASCHE DEI CONSUMATORI E DEI SUOI CONCORRENTI.
L'ADUC CHIEDE L'INTERVENTO DELL'ANTITRUST

Firenze, 2 Giugno 2001. Dal primo luglio il canone obbligatorio della Telecom costera' il 4,5% in piu' per le utenze domestiche: 2.160 lire in piu' per ogni bolletta bimestrale, che per l'utenza business si traduce in un aumento di 3.120 lire (da 64.800 a 67.920).
Nel contempo e' sempre sospesa la riduzione della tariffa di accesso ad Internet, in attesa della nuova numerazione specifica per la Rete. E sono ridotti a due gli scaglioni delle distanze (fino e oltre 15 Km), comportando una diminuzione massima dei costi che Telecom calcola nel 29%.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
E' bene ricordare che questi aumenti programmati arrivano nel momento in cui sul fronte del cosiddetto ultimo miglio, e' tutto in aria, e se ne parlera' (sottolineiamo "parlera'") solo dopo le vacanze estive.
La politica del "gratta il fondo del barile" continua ad essere dominante: finche' saremo obbligati a pagare l'abbonamento a Telecom per poter usufruire dei servizi di telefonia fissa (che oggi per usare Internet sono praticamente gli unici), quest'azienda cerchera' di succhiare soldi il piu' possibile. L'inflazione gira intorno al 3%? Poco importa, perche' Telecom gode di extraterritorialita' in materia di entrate, e nel giro di un anno, con il beneplacito delle autorita' comunitarie e nazionali, preleva il 10,4% (4,5 dal 1 luglio e 5,9 dell'aumento che c'e' gia' stato a febbraio scorso) in piu' dalle tasche dei sudditi: essendo consumatori obbligati, se si vuol usufruire di questo servizio, mai termine piu' giusto di suddito puo' essere utilizzato.
E non e' un caso, infatti, che a fronte dell'aumento del canone, diminuiscono le tariffe dei consumi. Li' dove c'e' concorrenza con gli altri gestori, i prezzi diminuiscono, ma dove non c'e' aumentano.
Si potrebbe configurare l'abuso di posizione dominante di Telecom, e l'Autorita' antitrust potrebbe risponderci che il problema esiste e che lei stessa sta seguendo le procedure per la sua soluzione. Ma, sta di fatto, che queste procedure non portano mai ad alcuna conclusione, procrastinando nel tempo una decisione che, ogni giorno che viene presa, significa cospicui esborsi di denaro da parte dei consumatori e perdita di business da parte delle aziende che concorrono sul mercato con Telecom.
Ci domandiamo se in una situazione del genere (senza entrare nel merito delle difficolta' di addivenire ad una definizione del superamento del monopolio dell'ultimo miglio), non sarebbe stato meglio congelare la situazione, senza che su queste difficolta' l'unico a trarne vantaggio continuasse ad essere il gestore monopolista.
Una situazione che, denunciando pubblicamente, giriamo come quesito all'Antitrust.
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS