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LA VENDETTA DEI VIDEOPOKER
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Comunicato 
4 giugno 2001 0:00
 


BISOGNA CAMBIARE LA NORMATIVA

Firenze, 4 Giugno 2001. Il Tribunale del riesame di Aosta ha fatto dissequestrare alcuni macchinette videopoker che, lo scorso 10 maggio, erano state bloccate. Il Tribunale ha accolto la tesi della difesa, che si basava sugli articoli 25 e 26 della Finanziaria 2001, con cui erano stati fissati i criteri per l'uso di questo gioco d'azzardo: puntata massima di 1 Euro, vincita massima di 20 Euri, da erogare sotto forma di beni di consumo e non in denaro.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Parlare di "vendetta dei videopoker" e' il minimo, visto che il sequestro era stato fatto rispetto al testo Unico di Pubblica Sicurezza, le cui norme sono state modificate di fatto dalla legge Finanziaria di quest'anno, ma, probabilmente, non ancora de iure, visto che c'e' stata un'Autorita' di polizia che si e' presa la briga di andare in questo bar di Aosta e sequestrare 6 di queste macchinette.
"Vendetta" perche' chi perde paga, e in questo caso a perdere e a pagare e' lo Stato italiano, i cui tutori non conoscono probabilmente le sue leggi.
E' solo l'epilogo, perche' da quando la legge ha stabilito che il mercato del gioco d'azzardo deve essere diviso in un duopolio (Stato: con l'azzardo "buono" della Sisal e affini; e malavita: con l'azzardo cattivo di tutto cio' che e' proibito perche' difficile da gestire da parte dello Stato, tra cui i videopoker), non crediamo che il desiderio umano del rischio potra' facilmente appagarsi nelle sale Bingo gestite dalle varie ramificazioni d'affari dell'associazionismo Arci.
Quello che e' successo ad Aosta, i cui costi sono poi pagati dai contribuenti che tramite lo Stato hanno perso la causa (e se il bar coinvolto vorra' chiedere i danni in sede civile, crediamo ne abbia tutte le ragioni), e' solo la punta d'iceberg di un modo di trattare la materia che, intriso di ipocrisia e violenza, fara' trascinare macchinette e suoi cultori in una eterna lotta alla legge e alle sue interpretazioni.
Crediamo che il legislatore debba prendere la situazione di petto e rivedere tutta la materia, a partire dal fatto che ognuno e' maturo e capace, e in quanto tale puo' anche decidere di divertirsi rischiando il suo patrimonio, ovunque e non solo al Bingo e ai vari giochi della Sisal.
 
 
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