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VENDITE GIORNALI EXTRAEDICOLE
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Comunicato 
16 febbraio 2001 0:00
 


IL CARTELLO MONOPOLISTICO DI DISTRIBUTORI E GIORNALAI RIESCE A MANTENERE I SUOI PRIVILEGI A DISCAPITO DEI CONSUMATORI

Firenze, 16 febbraio 2001. Il Consiglio dei ministri ha esaminato il testo di un decreto legislativo che prevede il regime di autorizzazioni per la vendita dei giornali fuori delle edicole.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Possiamo dire che la parodia della liberalizzazione delle vendite dei giornali continua. Infatti alle vecchie autorizzazioni ne e' stata sostituita una nuova, concessa dal Sindaco, che potra' darla solo se questo punto vendita e' previsto dal Piano di indirizzo predisposto dalla Regione. C'e' anche l'eccezione per coloro che hanno partecipato alla fase sperimentale. Una macchina infernale, insomma.
Stiamo parlando di informazione, di quella che in buona parte dei Paesi del mondo troviamo a disposizione un po' ovunque, dal bar al supermercato, ai chioschetti self-service per strada, al distributore di benzina come dal rivenditore di tabacchi. Stiamo parlando di cio' che e' alla base di un sistema democratico basato sulla circolazione dell'informazione, di una societa' e un'economia che oggi sta investendo ingenti capitali in sistemi di comunicazione e informazione a 360 gradi come Internet. Ebbene, in questo sistema, per trovare un giornale bisognera' ancora sottoporsi alla mappatura del proprio quartiere, con annesse difficolta' nei giorni festivi per i turni di riposo.
E tutto questo grazie alla potente opera di dissuasione dei sindacati dei giornalai e dei loro distributori che li tengono letteralmente in mano come fossero ostaggi; quei distributori che, per esempio, in centri di citta' come Firenze, sono in grado di distribuire i giornali solo intorno alle 8 di mattina, mentre c'e' parte della stampa quotidiana di altri Paesi europei che viene abitualmente distribuita con 24 ore di ritardo (cioe' il giorno dopo dell'uscita …). Cioe' un sistema che fa acqua proprio per il rigido blocco editori/distributori/giornalai. E stiamo parlando di informazione ….
Insomma la solita grande fregatura, dove, per contentare distributori e giornalai capaci di attirare clientela solo grazie a rendite di posizione territoriale gestite in condizione di cartello monopolistico, i consumatori sono costretti ad adeguarsi ai loro tempi.
In epoca di politiche di liberalizzazione … non c'e' che dire, proprio un bell'esempio di lungimiranza.
La vicenda non finisce qui, perche' ci vorra' il lasciapassare della Conferenza Stato-Regioni, poi la speciale commissione con i rappresentanti di Governo, editori e giornalai, quindi il parere delle specifiche Commissioni della Camera dei Deputati, per tornare in Consiglio dei ministri per l'approvazione finale. Un iter lungo che dovrebbe concludersi il 25 aprile. Ci sara' qualcuno dei legislatori che, preso da un anelito di coerenza fra dire e fare, si ricordera' dei propri impegni liberalizzatori, o forse le poche centinaia di migliaia di persone delle categorie coinvolte sono piu' importanti di 54 milioni di consumatori?
 
 
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