testata ADUC
Consumatori, utenti, cittadini? No. Sudditi. La dissoluzione della societa' e dell'economia e' in atto?
Scarica e stampa il PDF
Editoriale di Vincenzo Donvito
10 febbraio 2010 8:43
 
La politica dovrebbe aiutarci a vivere meglio. Lasciamo stare i significati etimologici, ma guardiamo solo al quotidiano immediato. Tutto e' politica e chi scegliamo -perche' debba rappresentarci e portare i nostri interessi al cospetto dell'interesse pubblico- e' investito di un compito importante e determinante. Poi ci sono le degenerazioni:
- quelle assolute: la politica si esprime attraverso una o piu' persone che sono convinte di operare per il bene pubblico in un regime dittatoriale, con piu' o meno credibili plebisciti periodici che chiamano elezioni;
- quelle parziali relative alla rappresentanza istituzionale: all'interno di un regime democratico, con caste e corporazioni che si impossessano del potere, rinnovandolo periodicamente con piu' o meno credibili elezioni;
- quelle parziali relative al potere economico privato: saldamente in mano a famiglie e corporazioni che socializzano le perdite e traggono benefici propri dagli utili. Con proprie persone inserite in quello o in quell'altro potere istituzionale che, piu' che come lobby, agiscono come barellieri per rappresentare l'indispensabilita' dell'esistenza di questo potere contro il disastro occupazionale (Fiat come caposcuola);
- quelle parziali relative al potere economico pubblico: saldamente in mano ai detentori del potere politico, con capacita' di procrastinarsi anche oltre e in modo differente rispetto al potere dominante in uno specifico periodo. Contesto in cui e' frequente che questo potere sia quello che poi determina quello della rappresentanza istituzionale (Enel e partecipate municipali varie come caposcuola).
 
Una politica, quindi, non costruita intorno agli individui (consumatori, utenti e cittadini) di cui e' composta la nostra societa', ma intorno alla gestione di questo o quell'altro potere, forti di individui sudditi che non hanno alternative.
L'opposizione, cui sono concesse fette consistenti del potere di cui sopra, non e' attraente per chi non si rassegna alla sudditanza: nelle amministrazioni regionali e locali dove l'opposizione non e' tale e quindi governa, la stessa e' simile a chi ha il potere a livello centrale. Una sorta di accordo non scritto vige tra governo e opposizione, accordo che si manifesta spesso, ma in modo poco visibile. Gli aspetti piu' eclatanti sono:
- il finanziamento pubblico a partiti, sindacati e associazioni varie;
- la spartizione della Rai;
- i contributi della legge sull'editoria;
- le varie impunita'/sanatorie di fronte alla legge.
 
La rivolta contro questa politica non e' quindi rappresentata dall'opposizione, ma dal disinteresse individuale. Che, nella sua piu' evidente manifestazione, si esplicita con l'evasione fiscale.
Teoria? No. Lettura del presente. Ogni atto, ogni giorno e di ogni potere, si manifesta in questo senso. Le pagine del nostro sito Internet ne sono testimonianza. La lettura dei comunicati  e degli articoli che diffondiamo quotidianamente ne sono lo specchio. La dissoluzione della societa' e dell'economia e' in atto?
 
 
EDITORIALI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS