testata ADUC
Giornata del risparmio. Di chi?
Scarica e stampa il PDF
Editoriale di Primo Mastrantoni, Domenico Murrone
1 novembre 2006 0:00
 
L'Italia si conferma un Paese "strano", anche nella Giornata del risparmio la cui "festa" e' stata organizzata dall'Acri, l'Associazione delle Casse di risparmio. Un avvenimento organizzato dalle banche, ma per festeggiare chi? La festa e' dei banchieri o dei risparmiatori? Vediamo. I banchieri sono felici, che' realizzano utili record. La stessa Commissione europea rileva che i ricavi medi per cliente sono superiori rispetto alla Ue del 53% per i privati e dell'81% per le piccole imprese. Vige tutt'ora un sistema bancario, chiuso, corporativo, non concorrenziale, con tariffe alte, responsabile di quella furbizia che e' stato l'anatocismo e degli scandali BiPop-Carire, Cirio, Parmalat e Argentina, con i prodotti MayWay-4you e riverse convertible. Miliardi di euro andati in fumo e 800mila risparmiatori coinvolti! Nell'Unione europea la concorrenza fa riferimento all'Antitrust europeo oppure (Belgio, Francia, Portogallo) all'Autorita' per la concorrenza. Da noi invece permane una coabitazione tra la Banca d'Italia, con evidente conflitto di interessi, e l'Antitrust.
Proprio in occasione della "festa" si e' assistito a un'altra stranezza, tutta italiana. A pochi mesi dall'approvazione del decreto sulle liberalizzazioni, che in materia di banche prevede esplicitamente "Il cliente ha sempre facolta' di chiudere il conto senza penali e spese di chiusura, in tutte le ipotesi di recesso del contratto", il Governatore della Banca d'Italia ha detto che abolire i costi di estinzione dei conti correnti e di tutti quelli direttamente o indirettamente connessi con l'estinzione dei rapporti bancari e' una necessita'.
Questo ribadire cio' che dovrebbe essere chiaro vuol dire che: affinche' le banche rispettino una specifica previsione di legge non basta che la stessa sia approvata dai due rami del Parlamento, promulgata dal Presidente della Repubblica e pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Non basta la bocciatura dell'Antitrust della circolare interpretativa dell'Abi, l'associazione delle banche.
In questi mesi, diverse segnalazioni di utenti ci hanno confermato che le banche continuano bellamente a "fottersene" dell'articolo 10 della legge 248/2006 (quella sulle liberalizzazioni). Bastera' il richiamo del Governatore? Temiamo di no. Le banche continueranno la loro strategia di viscido temporeggiamento, spingendo sempre piu' clienti a ricorrere alle lungaggini della nostra giustizia per far rispettare il loro diritti.
Di fronte a questo scenario, perche' il Governo non taglia direttamente la testa al toro, emanando una propria circolare in cui rispiega alle banche le modalita' operative di applicazione della legge?
Nella stessa occasione potrebbe anche chiarire altri punti della normativa, affinche' uno dei pochi provvedimenti stimolanti la concorrenza del Governo non venga vanificato. Infatti, come ha confermato Draghi, i costi dei servizi bancari per la clientela sono in Italia tuttora troppo alti.
E' un ulteriore indizio che ci fa constatare come da noi si celebra il risparmiatore, cosi' come a Natale si festeggia il cappone!
 
 
EDITORIALI IN EVIDENZA
 
AVVERTENZE. Quotidiano dell'Aduc registrato al Tribunale di Firenze n. 5761/10.
Direttore Domenico Murrone
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS