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Internet, siamo conservatori
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Editoriale di Vincenzo Donvito
15 novembre 2005 0:00
 
Lo diamo senza alcuna remora. Anche perche' il limite tra conservatori e riformatori e'qualcosa di talmente indefinito, che la relativita' e trasversalita' di un termine rispetto all'altro e' il minimo che si possa considerare in un ambito razionale.
Di fronte a cio' che potrebbe accadere a Tunisi nei prossimi giorni, come non esserlo? All'ordine del giorno del summit delle Nazioni Unite c'e' il tentativo di Paesi come Cina, Iran e Siria di levare la "governance" di Internet all'Icann (sotto il controllo del ministero del Commercio del governo Usa) e di portarlo nelle mani dell'Onu. Un tentativo poco credibile, d'accordo. Ma che vede l'Unione Europea scalciare, perche' non digerisce che un sistema cosi' determinante di comunicazione sia nelle mani di un solo Paese, e tutto questo in nome della democrazia, della liberta' e dell'uguaglianza.
Come non dargli torto, se il riferimento fosse quello dei manuali della "governance" occidentale, di quella cultura e di quella prassi che viene sempre contrapposta alla dittature di qualunque parte del mondo?
Ed e' proprio qui il nodo del problema.
Che rimette in discussione le granitiche certezze che ci governano e che dovrebbero continuare a governarci.
Dobbiamo fare riferimento a dei modelli per continuare a vivere in liberta'? Nella fattispecie, i modelli didattici che sembrano proporci anche nell'Ue in nome dell'uguaglianza e del diritto, sono validi di per se' o non sono piuttosto astrattismo politico?
La risposta -per noi conservatori- e' semplice: dove Internet non e' liberta', se non in quei Paesi che si oppongono all'attuale gestione? Per quale motivo dovremmo far si' che chi si oppone all'attuale sistema debba poter dire la sua sulla "governance", sicuramente in nome e per conto della propria liberta'? I didattici ci potrebbero rispondere che, proprio in nome della democrazia, e' meglio avere al proprio tavolo gli oppositori che averli fuori, perche' in questo ultimo caso potrebbero incattivirsi piu' di quanto gia' non lo siano. Non fa una grinza? A nostro avviso sarebbe logico solo nel momento in cui, per esempio, non venissero incarcerati coloro che oggi lo sono in patria per aver usato la rete esprimendo la propria opinione sul Governo cinese o iraniano. Allora se ne potra' parlare, altrimenti no! Siamo imperialisti? Americani col "K"? Anti-europeisti? Non lo sappiamo e ci interessa poco. Mentre ci interessa molto poter continuare a dialogare con chi ora ci legge e col resto del mondo senza ulteriori lotte rispetto a quelle che gia' facciamo. Per cui: lunga vita alla societa' no-profit californiana che questo ci garantisce.
 
 
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