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Non cadere in tentazione. Sopravvivere nell'Italia del 2010
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Editoriale di Vincenzo Donvito
10 marzo 2010 9:18
 
Ma l'economia a chi la facciamo gestire? Ai manager che ruotano intorno ai partiti di Governo e di opposizione? Quelli delle costruzioni per il G8 all'isola de La Maddalena? Quelli di Telecom e Fastweb? ... e gli esempi possono continuare... e ovviamente manager con riferimento a politici che fanno carte false per chiedere il consenso degli elettori, politici che stravolgono il significato delle parole e delle leggi, cioe' -sostanzialmente- arraffoni incapaci e arroganti?
Che economia puo' venir fuori da questo contesto? Come si armonizza con la eurocrazia comunitaria? Probabilmente bene. L'altro giorno una mia collega che si occupa di aggiornamento normativo per l'associazione, stava cercando di riassumere il d.lgs. 11/2010 relativo alla Sepa, l'area di pagamenti in Euro.... Si tratta di pagamenti, in generale, e nell'elenco delle forme di pagamento escluse dalla normativa ha trovato un paragrafo con questa nota:
“e) servizi in cui il beneficiario fornisce contante al pagatore nel contesto di un'operazione di pagamento, a seguito di una richiesta esplicita del pagatore di servizi di pagamento immediatamente precedente l'esecuzione dell'operazione di pagamento attraverso un pagamento destinato all'acquisto di beni o servizi”.
Ne siamo venuti a capo solo dopo aver preso il testo in lingua inglese e averlo sottoposto a commercialista e avvocati. Il significato non importa per quello che intendiamo qui rilevare, ma importa la forma. Forma che, in democrazia, e' fondamentale che sia trasparente e semplice se si vuole che lo Stato e la burocrazia siano amiche del cittadino.
Questo non avviene in Ue e non avviene in Italia.
L'esempio della Sepa che abbiamo riportato e' punta di un iceberg. Esempi per l'Italia sono nel nostro quotidiano e quanto abbiamo sopra riportato sono solo l'attualita'. Siamo stretti, cioe', tra:
- un punto di riferimento esterno (Unione Europea) che potrebbe/dovrebbe essere una nostra possibile salvezza economica, ma che di fatto e' praticabile solo da azzeccagarbugli con tanto pelo su stomaco e cervello
e
- un'economia “interna” che si sviluppa essenzialmente nel malaffare di una politica che non riesce a generare altrimenti.
Possiamo forse sperare in istituzioni comunitarie che diano una dritta a tutto? Lasciamo perdere, perche', allo stato, si tratta di istituzioni che, riguardo a democrazia e trasparenza non rispondono neanche a quelle caratteristiche minime che la stessa Ue richiede a quei Paesi che aspirano ad entrare in Comunita'.
Per il momento, quindi, fotografata la situazione, dobbiamo fare per conto nostro, come individui/sudditi che lottano contro lo Stato e i suoi amministratori per sopravvivere.
Siamo nel 2010. Un secolo fa fu l'inizio del disastro/illusione della prima guerra mondiale, l'apertura alle dittature naziste, fasciste e comuniste, le prime due cancellate dalla seconda guerra mondiale, la terza dal lento e lungo affermarsi di una parvenza di economia di mercato nell'Europa sotto influenza Usa e Gb.... un contesto che in Italia ha generato quello che abbiamo oggi, mentre in Usa c'e' sempre la stessa democrazia, cosi' come in Gb c'e' sempre la stessa Regina, mentre in Francia c'e' Nicolas Sarkozy, in Spagna c'e' José Luis Rodríguez Zapatero, in Germania c'e' Angela Merkel. Ripetere, quindi, quanto e' successo nel secolo scorso, in una sorta di affermazione di una nuova Weltanschauung (visone del mondo) che drasticamente cancelli il marcio che stiamo vivendo, e' impossibile.
E quindi? Dobbiamo capire prima di tutto noi stessi, senza cadere in due tentazioni:
- salire sul carro dei potenti che, pur se ci cancellano i pensieri, li sostituiscono con altri accomodanti per la pancia e -solo in apparenza- per il desiderio;
- andare su un'isola deserta (foss'anche nel quartierino in citta' o nel paesino di campagna), sopravvivendo a se stessi e accondiscendendo ad ogni forma di sopruso, facendosi crescere la bile dalla rabbia e aspettando la morte magari trasmettendo questa bile ai propri figli.
Come non cadere in queste tentazioni? Non lo sappiamo!
 
 
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