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Rincari dei prezzi. Non basta solo sollevare il problema. Occorre chiamare con nome e cognome i responsabili e attuare politiche alternative liberalizzatrici
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Editoriale di Vincenzo Donvito
15 settembre 2005 0:00
 
Ben vengano tutte le manifestazioni possibili che mettano all'ordine del giorno il problema dei rincari dei prezzi. Ma non possiamo continuare a ripetercelo fra di noi e fra tutti, perche' gia' c'e' una consapevolezza diffusa di questa situazione, tant'e' che ogni tanto ci arrivano anche i consigli dei vari ministri e anche dal capo del Governo. Per cui le manifestazioni come quella di oggi 14 settembre, su cui tra l'altro non e' possibile in alcun modo fare una verifica sulla riuscita nonostante le discutibili affermazioni di "vittoria" di alcuni organizzatori, lasciano il tempo che trovano se poi non si trasformano in frecce contro i principali responsabili dell'aumento insensato dei prezzi.
L'elenco sarebbe lungo, ma in cima a tutto c'e' la mancanza di scelte politiche da parte del Governo e del Parlamento.
A nulla servono le promesse di ridurre temporaneamente di alcuni centesimi le accise dei carburanti, cosi' come a nulla servono gli inviti a questa o quell'altra categoria ad andarci calmi coi prezzi, perche' i risultati sono del tipo "pizza e birra a 7" euro della Confcommercio di Bille' (autoreferenziale e non-economico) o fiammata dei prezzi dopo i blocchi (tra l'altro effettuati quando i livelli sono gia' alti). Occorrono scelte politiche, per esempio:
Telecomitalia sull'ultimo miglio che blocca la liberalizzazione: perche' all'ex-gestore monopolista non gli si fa mollare l'osso?
- AgipIp (proprieta' pubblica) ha quasi il 50% del mercato della distribuzione dei carburanti e segue le regole di mercato dettate dalla sua stessa proprieta'.
- Bankitalia e concorrenza: dov'e' in un mercato in cui chi sbaglia non paga e non fallisce mai?
- Chi e come sta pagando per le innumerevoli scandali finanziari (Cirio, Parmalat, MyWay-4You, etc..) che hanno succhiato soldi ai risparmiatori?
- Enel, Alitalia, Autostrade, societa' di proprieta' pubblica per la gestione di vari servizi di pubblica utilita', etc
- Cioe', dov'e' quella politica di liberalizzazione del mercato che puo' favorire l'arrivo di varie offerte e modellarle tra costi e qualita'? Noi non solo non la vediamo ma registriamo un peggioramento quotidiano della situazione, con aumenti di fregature in ogni ambito (la regina, comunque, e' il settore delle telecomunicazioni), dove il recepimento dei diritti dei consumatori viene fatto solo in modo strumentale e funzionale all'aumento degli introiti aziendali.
A nostro avviso questo e' l'indirizzo da seguire, sollecitando chi ha il potere di fare queste scelte e, nel contempo, informando e aiutando i consumatori e gli utenti a scottarsi il meno possibile.
 
 
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