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SANGUE CORDONE OMBELICALE. IN ITALIA E' VIETATA LA CONSERVAZIONE PER USO PRIVATO, MA ENTRO AGOSTO 2007 C'E' L'OCCASIONE PER CAMBIARE ALTRIMENTI RESTEREMO GLI UNICI IN EUROPA
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Editoriale di Vincenzo Donvito
15 marzo 2006 0:00
 
In Italia la conservazione del sangue del cordone ombelicale e' vietata per uso privato, si puo' solo donarlo (e con non poche difficolta') alle banche pubbliche che, in forma anonima, e a livello internazionale, lo mettono a disposizione di chi ne avesse bisogno, si' che le staminali cordonali ivi contenute aiutino a rigenerare i loro tessuti danneggiati (tipo leucemia o tumori e malattie del sangue). Il turismo sanitario verso banche estere e' quindi sempre piu' diffuso.
Fino a pochi giorni fa, in questo divieto, l'Italia era in compagnia della Spagna. Ma oggi e' sola in tutta l'Ue. In Spagna, dopo il clamore suscitato nelle scorse settimane dalla decisione della Casa Reale di conservare il sangue del cordone dell'infanta Leonor, erede al trono, in una banca privata dell'Arizona, le norme cambiano il prossimo 7 aprile. Uno stimolo al cambiamento anche passionale oltre che civico e politico. In Italia, pero', non abbiamo bimbi eredi al trono che possono nascere, cosi' come non abbiamo (almeno per il momento) bimbi che possano nascere a presidenti del Consiglio o presidenti della Repubblica (vista l'eta' media di queste persone), per cui l'elemento passionale e' da scartare, e possiamo far leva solo su quello civico e politico.
L'occasione legislativa/istituzionale e' la stessa che ha dato il via alla Spagna. Lo scorso 8 febbraio nella Gazzetta Ufficiale n.34 e' stata pubblicata la legge 25 gennaio 2006, n. 29 ("Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee. Legge comunitaria 2005"). Entrata in vigore il 23 febbraio, questa legge delega il Governo ad adottare, entro il termine di diciotto mesi dalla data di entrata in vigore (agosto 2007), i decreti legislativi recanti le norme occorrenti per dare attuazione alle direttive comprese negli elenchi degli allegati A e B dello stesso provvedimento. Una di queste direttive e' la 2004/23/CE, in cui si sollecita il potenziamento delle banche pubbliche per lo sviluppo e applicazione di cellule e tessuti, senza precludere la possibile apertura di banche private.
Questo significa che il prossimo Governo dovra' obbligatoriamente affrontare la questione. Dovra' decidere entro agosto 2007 se continuare ad essere l'unico nell'Ue a non consentire la conservazione delle staminali cordonali per uso proprio nelle banche private, e quindi incrementare un turismo sanitario sempre piu' diffuso. L'occasione perche' questa posizione di fanalino di coda e di umiliazione della liberta' terapeutica si esaurisca, c'e' tutta. La vogliamo sfruttare? Non e' questione di centro-destra o centro-sinistra, perche' gli altri partner comunitari hanno governi di ogni tendenza che serenamente convivono e incentivano questo tipo di "garanzia" di cura per i nascituri. Sara' il nostro Paese all'altezza di questo? Noi lo auspichiamo, ponendolo anche come discriminante per la scelta di chi ci dovra' governare.

Per saperne di piu', sia in termini sanitari (potenzialita' di queste staminali per la rigenerazione tissutale) che normativi e legislativi, suggeriamo la consultazione del "Notiziario Cellule Staminali" curato dalla nostra associazione (clicca qui), e in particolare:
- Scheda pratica: raccolta e conservazione delle staminali cordonali:
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- Direttiva 2004/23/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 31 marzo 2004 sulla definizione di norme di qualita' e di sicurezza per la donazione, l'approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani - Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, 7 aprile 2004:
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- Legge 25 gennaio 2006, n. 29 - "Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee. Legge comunitaria 2005":
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