testata ADUC
Tempi, modi e stili di vita. Saremo liberi e ricchi solo quando potremo scegliere
Scarica e stampa il PDF
Editoriale di Vincenzo Donvito
1 maggio 2005 0:00
 
Cogliamo l'occasione di domenica 1 maggio per fare il punto su una situazione che, nell'Italia e nel mondo del 2005, sembra assurda ma, invece, e' la realta'.
Perche' questa domenica non e' come le altre, dove:
- i servizi della pubblica amministrazione non ci sono (e per usufruirne non c'e' alternativa che prendersi un permesso al lavoro);
- se i negozi sono aperti o chiusi dipende da dove vivi e dalla lungimiranza economica e turistica delle specifiche amministrazioni regionali e/o comunali;
- se non sei di una religione che dedica la domenica al proprio rito, ma lo fa in altri giorni della settimana, ti devi arrangiare coi tempi del tuo lavoro;
- se, come in questa stagione, vuoi andare a godere il primo sole al mare, lo devi fare in localita' prese d'assalto perche' quasi tutti sono liberi solo in questo giorno;
- etc etc..
Infatti, essendo anche una festa nazionale, i musei statali sono chiusi: quindi il turismo nelle citta' d'arte, una delle piu' importanti fonti economiche del nostro Paese, non potra' godere della visita al nostro patrimonio artistico e culturale che e' amministrato dallo Stato, e quest'ultimo non godra' dei relativi introiti.
Ma la nostra domenica 1 Maggio non finisce ancora, perche' essendo la festa dei lavoratori, buona parte delle pubbliche amministrazioni hanno ritenuto opportuno non far funzionare il servizio pubblico di trasporti urbani, cosi' come accade il 1 gennaio, la domenica di Pasqua e il giorno di Ferragosto e di Natale. Un modo di festeggiare che per fortuna non ha contagiato ferrovie, aerei, forze di polizia e sicurezza, ma che, nonostante ogni volta c'e' piu' di qualcuno che fa notare a queste amministrazioni che i mezzi pubblici urbani sono fondamentali funzionando 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno, continua ad essere un elemento distintivo di "attenzione verso i diritti dei lavoratori".
Logica generale che si ascrive con quella delle grandi fabbriche che chiudono tutte il mese di agosto.
Noi, siccome crediamo che le liberta' di movimento, di consumare, di religione, di riposare, etc siano tali solo se legate alle scelte individuali, fintanto che queste non potranno esplicarsi col solo rispetto delle altrui liberta', non crediamo di poterci dire liberi e ricchi.
L'imposizione dogmatica (sindacati -in questo caso- del trasporto urbano) e religiosa (essenzialmente la Chiesa romana) e' una caratteristica del nostro assetto politico, sociale e amministrativo. Ma noi non ci rassegniamo, perche' crediamo che citta' che vivono 24 ore su 24 tutti i giorni potranno essere solo un bene, anche economico, per tutti coloro che, ovviamente, non vivono per imporre i loro pensieri, i loro tempi, i loro stili agli altri.
 
 
EDITORIALI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS