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I tristi record della Finanziaria 2007
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Editoriale di Domenico Murrone
1 gennaio 2007 0:00
 
Il comma 220 dell'articolo unico della Finanziaria 2007, che riguarda il "Sequestro e confisca dei beni per reati contro la pubblica amministrazione", e' un ottimo esempio di come e' scritta la finanziaria:
1. All'articolo 12-sexies del decreto legge 8 giugno 1992, n. 306, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 1992, n. 356, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, dopo le parole: "codice di procedura penale, per taluno dei delitti previsti dagli articoli" sono inserite le seguenti: "314, 316, 316-bis, 316-ter, 317, 318, 319, 319-ter, 320, 322, 322-bis, 325"
;
Il comma continua dando altri "numeri".

Il principale strumento dello Stato italiano per il controllo dei conti pubblici e' scritto cosi', coi piedi e senza ritegno alcuno. Uno schiaffo al buon senso.
E' cosi' da anni, ma la Finanziaria 2007 ha battuto ogni record.
In un unico articolo sono stati infilati la bellezza di 1.364 commi. L'anno scorso erano "solo" 612 che contenevano ben 827 rimandi ad altre leggi; tantissimi, ma nulla in confronto agli attuali 1880. Tra questi non mancano i riferimenti a leggi di oltre 120 anni fa, come dimostra il comma 250 titolato emblematicamente "Disposizioni finanziarie e interventi in settori diversi":
1.4) euro 0,72 per ogni metro quadrato di mare territoriale per specchi acquei o delimitati da opere che riguardano i porti cos?' come definite dall'articolo 5 del testo unico di cui al regio decreto 2 aprile 1885, n. 3095, e comunque entro 100 metri dalla costa; ".
In totale i riferimenti a regi decreti sono ben 13 e la monarchia e' stata sostituita dalla repubblica ormai da 60 anni.

"La Legge finanziaria e' finalmente entrata in porto. Ha avuto una navigazione lunga e travagliata dal mese di settembre sino ad oggi. Ha incontrato molti ostacoli che sono stati superati uno ad uno, anche se un certo numero di danni non ha potuto essere evitato .". E' il commento del Presidente del consiglio. Non dell'attuale, Romano Prodi. Queste parole le pronuncio', a Finanziaria 1986 appena approvata, il premier d'allora, Bettino Craxi. Vent'anni non sono serviti a nulla.
 
 
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