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Ater Lazio. Al palo la riforma. Si risparmierebbero almeno 5 milioni di euro
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Comunicato di Primo Mastrantoni
19 novembre 2014 13:18
 
 Le Aziende territoriali per l'edilizia residenziale pubblica (Ater), sono i vecchi Istituti autonomi case popolari, che gestiscono un cospicuo patrimonio. La riforma annunciata si e' fermata. La Giunta regionale, invece di presentare una sua proposta di legge, si e' limitata ad inviare una relazione al Consiglio Regionale in attesa che la trasformi in legge. Vero e' che i Consigli di Amministrazione non ci sono piu' e sono stati sostituiti da commissari fin dal dal settembre 2013 e rinnovati anche quest'anno, ma a tutt'oggi tutto e' fermo.
Nel Lazio ci sono sette Aziende, ognuna delle quali (tranne un paio di casi, in cui l'unico dirigente e' il direttore generale) ha un commissario (che sostituisce il Consiglio di Amministrazione), un direttore generale, un direttore amministrativo, un direttore tecnico e dirigenti vari. E, allora, possiamo fare un po' di conti: un direttore generale guadagna, tra stipendio e premio di produzione, circa 180mila euro all'anno, i vari dirigenti hanno emolumenti di circa 130-140 mila euro all'anno; i commissari, tra stipendio e rimborsi vari, costano tra i 120 e i 180mila euro all'anno. Il tutto moltiplicato per sette, tante quante sono le Ater del Lazio, ci porta a una cifra che arriva a 5 milioni di euro.
E' nostra convinzione che le Ater assomiglino sempre piu' a carrozzoni inutili e costosi e abbiano esaurito la loro funzione. Sarebbe piu' economico e funzionale creare una unica Agenzia regionale, con un solo CdA e un solo direttore generale, lasciando nelle diverse province semplici uffici territoriali.
Cosa si aspetta?
 
 
 
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Direttore Domenico Murrone
 
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