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 ITALIA - ITALIA - Le banche tornano a 'pompare' i mutui a tasso variabile. Bankitalia: sono rischiosi
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Notizia 
12 novembre 2009 10:43
 
Le banche devono informare i clienti sui rischi nella sottoscrizione dei mutui a tasso variabile, ora ai minimi storici, ma che potrebbero salire significativamente con una conseguente crescita dei costi. E' quanto ha ammonito il capo del servizio supervisione intermediari specializzati di Banca d'Italia Roberto Rinaldi nel corso dell'audizione alla commissione finanze della Camera.
Rinaldi ha sottolineato come 'la parte prevalente (70 per cento) delle erogazioni di mutui nel terzo trimestre del 2009 e' ascrivibile a contratti a tasso indicizzato, replicando l'andamento osservato nel 2004 allorquando tale quota aveva raggiunto una quota del 90 per cento'. Per questo, secondo la Banca d'Italia 'e' essenziale che gli intermediari forniscano alla clientela una corretta e sostanziale informazione precontrattuale sui rischi connessi alla stipula di contratti il cui onere finanziario puo' lievitare significativamente in presenza di aumenti dei tassi di interesse'.
Una situazione che desta preoccupazione in specie per le famiglie a basso reddito, seppure l'indebitamento in Italia sia inferiore alla media europea. In attesa dei dati dell'indagine 2008, Banca d'Italia ricorda come nel 2006 il 17% del reddito disponibile se ne va per la rata del mutuo, una percentuale che tocca il 32% per le famiglie con la classe di reddito piu' bassa. 'Soglia critica per l'equilibrio del bilancio familiare' spiega Rinaldi.
Inoltre, Via Nazionale riconosce come i tassi sui mutui variabili applicati in Italia, secondo i dati di aprile 2009, siano in linea con la media dei paesi dell'euro ma avvisa che per quelli a tasso fisso 'permane un divario rispetto all'area dell'euro'.


 
 
 
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