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 ITALIA - ITALIA - Cavolo e cipolla addio! È quello delle spezie l’odore di cibo che scatena le liti condominiali
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Notizia 
1 marzo 2022 8:20
 
Sembra strano a dirsi, eppure è così: alla base di molte liti condominiali ci sono proprio le abitudini alimentari o, meglio, gli odori che circolano negli appartamenti. Un problema che si è acuito ulteriormente durante il periodo della pandemia, vista la costrizione di un maggior numero di persone tra le mura domestiche. Il dato emerge da un’ampio sondaggio condotto dall’Associazione nazional-europea amministratori d’immobili (Anammi), reso noto il mese scorso. Quasi il 60% degli interpellati ha infatti affrontato nella sua quotidianità professionale questo tipo di scontri.
Naturalmente, i cattivi odori alla base delle discussioni tra condomini non sono sempre quelli della cucina di un appartamento, ci sono anche gli effluvi provenienti dai ristoranti, ma questi ultimi rappresentano una minoranza (circa il 22%). Quali sono, quindi, gli odori che scatenano le maggiori controversie? In cima alla classifica delle lamentazioni spiccano le spezie tipiche della cucina etnica, che rappresentano oltre la metà dei casi citati, mentre a seguire, ma molto distanziato, si trova l’odore di fritto o di grigliata.
Tra le cause di questi contenziosi vi è quindi spesso un contrasto tra culture e abitudini diverse, anche per quanto riguarda gli orari dei pasti. Generalmente la questione può essere risolta con un intervento tecnico sull’impianto di areazione. Laddove invece la canna fumaria sia funzionante, diventa dirimente la capacità di mediazione dell’amministratore, visto che nel 90% degli episodi chi si lamenta non si rivolge direttamente al vicino, ma chiede l’intervento del professionista. Il consiglio dell’associazione è quello di evitare lo scontro, promuovendo la tolleranza e la conoscenza reciproca, magari proprio a tavola. “Una cena condominiale – suggerisce il presidente di Anammi – può essere l’occasione giusta per ritrovare il sorriso”. (Il Fatto Alimentare del 04/02/2022)

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