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Regione Lazio e Roma Capitale. Rifiuti. Il tour turistico dei rifiuti
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Comunicato di Primo Mastrantoni
21 aprile 2021 12:35
 
  Bella la regione Toscana, è la patria di Dante e della lingua italiana, ma non di meno è l'Emilia Romagna dove nacque la prima università del Mondo nel 1088.

Ma non è la storia, nè le bellezze naturali delle due regioni che interessano a Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e a Virginia Raggi, sindaca di Roma.
Il loro interesse per la Toscana e l'Emilia Romagna è motivato dal fatto che lì saranno collocate tonnellate di rifiuti della Capitale d'Italia.

 Il trasporto produce inquinamento atmosferico, acustico e intasamento del traffico, ma sembra poco importare.

Il motivo? Roma non ha impianti sufficienti per smaltire i propri rifiuti per cui li colloca in altre regioni e all'estero.
E' una storia che si ripete (ieri l'ultima ordinanza) e che né Zingaretti, presidente della Regione Lazio dal 2013, nè la Raggi, sindaca di Roma dal 2016, sono riusciti, non diciamo a risolvere, ma neanche ad affrontare.
La "monnezza" romana l'hanno, anche, inviata con i treni ai termovalorizzatori a Vienna (Austria), i quali hanno prodotto energia elettrica per 170 mila persone. Vienna ha ben 4 termovalorizzatori in città dei quali uno dista mezzo chilometro dal centro.
Zingaretti e Raggi sono contrari ai termovalorizzatori, sicchè, periodicamente, e costantemente, Roma entra in crisi per la gestione dei rifiuti.
Insomma, hanno paura dei termovalorizzatori, dimenticando che in Europa ci sono 500 termovalorizzatori dei quali l'80% dista meno di 5 chilometri dalla città.
Parigi valorizza termicamente il 68% dei propri rifiuti, Londra il 53% e Berlino il 40%.
Zingaretti e Raggi non riescono a inserire un impianto di termovalorizzatore nell'area comunale della Capitale che produce la maggior parte dei rifiuti del Lazio.
Così, con il tour turistico dei rifiuti aumenta il costo per i romani e l'inquinamento per tutti.
 
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