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Roma Capitale. Un termovalorizzatore a Roma: dopo 30 anni!
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Comunicato di Primo Mastrantoni
21 aprile 2022 10:55
 
 Trenta anni. Ci sono voluti trenta anni prima che un sindaco di Roma decidesse di fare la cosa più logica del mondo: chiudere il ciclo dei rifiuti, dotando la Capitale d'Italia di termovalorizzatori per il recupero energetico dai rifiuti.

Era il 1992 quando proponemmo un Piano di rifiuti per la Regione Lazio. Sono passati trenta anni da allora.

Il Piano prevedeva il recupero e la valorizzazione termica dei rifiuti. Alle discariche era riservato un ruolo marginale, perché è la forma più inquinante di smaltimento.  

Nel Lazio erano previsti 5 termovalorizzatori: 2 per la provincia di Roma (o uno, in relazione al carico), uno ciascuno per le provincie di Latina e Frosinone e uno per le due province minori, Rieti e Viterbo.

Finalmente, dopo 5 sindaci (Rutelli, Veltroni, Alemanno, Marino e Raggi), l'attuale primo cittadino di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, ha deciso: sì al termovalorizzatore.

Un milione di famiglie potrà beneficiare di energia elettrica e, inoltre, si potranno teleriscaldare le abitazioni fino a 10 km dall'impianto.
Tempi di costruzione del termovalorizzatore: 2-3 anni.

Così la Capitale d'Italia potrà uscire dall'incubo dei rifiuti, dai costi e dall'inquinamento prodotto dai 160 tir giornalieri che circolano per l'Italia e l'estero trasportando la "monnezza" romana.

Un plauso al sindaco Gualtieri. 
 
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