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Regioni. Caccia ai voti, la salute viene dopo
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Comunicato di Primo Mastrantoni
23 aprile 2021 12:05
 
  E' un film che abbiamo già visto a dicembre scorso. Narra di tutti i presidenti delle Regioni del Nord Italia che chiedevano l'apertura degli impianti sciistici. Dicevano che sulle piste non ci si può infettare; già, ma a fare le file agli impianti si. Nel frattempo, le scuole erano chiuse.

Ora ci risiamo con la richiesta di apertura per i ristoranti, ma  fanno resistenza per l'apertura delle scuole.

Ovviamente, nei ristoranti non ci si infetta mentre andare a scuola si. Per capire, i ristoratori votano, gli alunni no.

E' più di un anno che siamo in fase pandemica e le Regioni, responsabili in primis della sanità, non sono riuscite a organizzare un sistema efficiente di trasporto in sicurezza per gli alunni, né sistemi adeguati di controllo e prevenzione negli edifici scolastici.
 
Si ricordi il flop delle vaccinazioni antinfluenzali: era tutto un invito a vaccinarsi, poi mancavano i vaccini che dovevano essere acquistati dalle Regioni.

Una delle prime cosa da fare è ripristinare le competenze sanitarie primarie allo Stato, al quale sono state tolte con la modifica della Costituzione nel lontano 2001. Dopo venti anni di esperienza il risultato è scarso.
E' stato un federalismo chiacchierone e dannoso.

C'è qualche parlamentare coraggioso che vuole prendere l'iniziativa di ri-modificare la Costituzione per tutelare la salute dei cittadini?
 
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