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 USA - USA - La caffeina, nuova arma contro l'Alzheimer
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Notizia 
7 luglio 2009 0:00
 
La malattia d'Alzheimer colpisce il 15% delle persone oltre gli ottant'anni. E' possibile prevenirla? Studi recenti hanno evidenziato l'impatto benefico che possono avere sia l'esercizio fisico e intellettuale, sia il trattamento di ipertensione, diabete e obesita'. Ma non esiste un trattamento preventivo. In questo contesto, la pubblicazione su Journal of Alzheimer Disease online, di una ricerca che mostra gli effetti benefici del caffe' sui topi, suscita una speranza concreta. Anche se, naturalmente, i risultati non sono automaticamente trasferibili dai roditori all'uomo.
Gary Arendash dell'Universita' della Florida s'interessa da tempo al legame tra caffeina e demenza. In particolare da quando uno studio portoghese ha rilevato, qualche anno fa, che le persone colpite da Alzheimer avevano bevuto molto meno caffe' nei vent'anni precedenti la diagnosi rispetto a coloro che  erano esenti dalla malattia. Altre indagini, piu' o meno rigorose, avevano concluso che un consumo moderato di caffe' ha un effetto protettivo contro la demenza. Il professore statunitense si e' lanciato in uno studio sperimentale piu' complesso sui topi. Si e' procurato 55 piccoli roditori geneticamente programmati per sviluppare disturbi della memoria simili alla malattia d'Alzheimer, e li ha divisi in due gruppi. Quando i test hanno confermato che le cavie presentavano realmente dei deficit di memorizzazione verso i 18-19 mesi (equivalenti ai 70 anni nell'uomo), la meta' di loro ha ricevuto caffeina nella razione d'acqua quotidiana (equivalente a 8 tazze di caffe' al giorno o 14 di te') e agli altri solo acqua. In capo a due mesi, i topi trattati con la caffeina hanno dato risultati nettamente migliori nei diversi test di memoria. Ancora piu' sorprendente, qualche settimana dopo, l'autopsia del cervello dei topi ha permesso d'osservare che quelli trattati con la caffeina avevano la meta' in meno di proteina beta amiloide. E si sa che l'accumulazione di questa proteina, in forma di placche, e' una delle principali caratteristiche della malattia d'Alzheimer.
 
 
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