Il 2 luglio, un gruppo di ricercatori valenziani ha annunciato una scoperta contro la sclerosi multipla che e', nel contempo, anche un approccio originale per l'uso di cellule staminali. La scoperta, sperimentata per ora solo su animali, ha posto un freno alla progressione della malattia mediante l'iniezione di cellule staminali adulte ottenute dal cervello.
La sclerosi multipla e' una patologia neurodegenerativa del sistema nervoso centrale, dell'encefalo e del midollo spinale, che colpisce 30.000 persone in Spagna ed e' la malattia cronica piu' frequente tra i giovani adulti in Europa. Essa intacca le connessioni tra i neuroni, in concreto la mielina, senza la quale le fibre nervose si danneggiano e i neuroni perdono la capacita' di trasmettere informazioni, per cui gli impulsi nervosi subiscono un rallentamento o non riescono a trasmettere, e il cervello perde la capacita' d'inviare ordini.
L'equipe di Jose' Manuel Garcia-Verdugo del Centro di Ricerche Principe Felipe e Universita' di Valencia e' andata all'origine del problema: la demielinizzazione. E ha osservato come le cellule staminali iniettate liberassero una sostanza, che blocca lo strano meccanismo autoimmune per cui il sistema di difesa del paziente va fuori controllo e attacca la mielina fino a distruggerla. In piu', lo studio testimonia di un particolare approccio dell'uso delle cellule staminali: anziche' impiegarle come rigeneratrici di tessuti lesionati, in questo caso il loro valore si basa sulla capacita' di produrre una molecola che frena la demielinizzazione, ossia agiscono come fossero una medicina.
Lo studio, che appare sulla rivista Public Library of Science ed e' liberamente accessibile in Internet, si e' avvalso anche della partecipazione dell'ospedale San Raffaele di Milano, dell'Istituto Santa Lucia di Roma e dell'Istituto di Scienze Biomediche Abel Salaza dell'Universita' di Porto.