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 DANIMARCA - DANIMARCA - Difficile capire la gravita' del tumore al seno
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Notizia 
11 luglio 2009 0:00
 
Nessuno dubita che i test preventivi abbiano il merito d'individuare per tempo un eventuale tumore. Ma cio' non toglie che una donna su tre, tra quelle sottoposte a mammografia, sia "sovradiagnosticata", e dunque soggetta a interventi chirurgici e a terapie non necessarie. Questa la conclusione cui e' giunto uno studio pubblicato da British Medical Journal (BMJ), realizzato da Karsten Jorgensen e Peter Gotzche del Centro nordico di Cochrane di Copenhagen, in cui sono stati esaminati i dati di donne di Canada, G.Bretagna, Australia, Svezia, Norvegia. L'iperdiagnostica si riferisce alla scoperta di tumori cancerogeni non dannosi, i quali non causerebbero sintomi in tutta la vita e invece vengono trattati chirurgicamente o comunque con terapie non necessarie. Sono i tumori regressivi, che spariscono senza aver dato luogo a nessun sintomo, oppure dormienti (con una crescita tanto lenta che la donna muore prima). Il guaio e', dicono gli autori, che oggi non esiste una tecnica che permetta di distinguere tra un cancro mortale e uno "innocuo". Gilbert Welch, del Dartmouth of Health Policy, sostiene su BMJ che i risultati collimano con studi precedenti, e aggiunge un altro dato: su mille donne passate per una mammografia, da 100 a 500 sono "vittime" di falso allarme; e solo alla meta' di loro verra' fatta una biopsia del tessuto per verificare se si tratti di tumore maligno o no. 
 
 
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