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 USA - USA - Dubbi sui trapianti di cuore: i donatori erano morti?
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Notizia 
19 settembre 2008 0:00
 
Qualche anno fa furono trapiantati i cuori di tre neonati dichiarati morti in seguito ad arresto cardiaco e non per morte cerebrale. I tre bambini erano nati con danni neurologici gravissimi, e i medici li avevano giudicati impossibilitati a vivere. La morte cardiaca sopraggiunse dopo lo scollegamento degli apparecchi che li tenevano in vita. In un caso il cuore fu prelevato tre minuti dopo l'ultimo battito, negli altri due, dopo 75 secondi. I chirurghi del Denver Children's Hospital del Colorado non hanno mai spiegato pubblicamente come avessero stabilito che quel determinato battito fosse proprio l'ultimo. Ad ogni modo, i tre cuori furono trapiantati ad altrettanti neonati affetti da malformazioni cardiache non operabili; a distanza di tre anni e mezzo dall'intervento, essi godono di una funzione cardiaca soddisfacente. Oggi, quei tre trapianti, corredati da documentazione e commenti, sono discussi su New England Journal of Medicine. Si tratta di capire se siano stati violati dei principi etici, giuridici e sanitari, anche alla luce di norme che non sono affatto univoche, ne' in Usa ne' in Europa. 
 
 
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