Se vari rapporti recenti dicono che i pazienti trasfusi sono piu' soggetti ad attacchi cardiaci, due diversi studi dell'Universita' Duke (Carolina del Nord), pubblicati su "Proceedings of the National Academy of Sciences", mostrano che il sangue conservato nelle apposite banche perde ossido d'azoto (No), un composto-chiave necessario all'ossigenazione dei tessuti. Le ricerche che proverebbero la perdita di No, e il conseguente rischio di disturbi vascolari, sono state realizzate sui cani; ora servono esperimenti clinici su soggetti umani, ma intanto questi studi hanno avuto l'avallo del "National Institutes of Health" e di "American Heart Association".