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 AUSTRIA - AUSTRIA - Il lavoro non ha piu' un ruolo essenziale per sentirsi realizzati
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Notizia 
27 dicembre 2007 0:00
 
"Per me, sociologo, e' una rivoluzione", afferma Rudolf Bretschneider, capo dell'Istituto di Ricerche di mercato Fessel Gfk, commentando i risultati dell'ultimo studio sugli stili di vita degli austriaci. Emerge una decisa svolta, nel senso che il lavoro non e' piu' centrale ed e' molto meno legato al senso della vita. Dunque "il lavoro prima della vita privata" non e' piu' vero. Alla domanda: "Quant'e' importante per Lei un lavoro costruttivo e gratificante?", vent'anni fa il 71% rispondeva "Molto importante"; oggi e' il 49%. L'asserzione: "Senza il lavoro non e' possibile una vita di senso compiuto", dieci anni fa era condivisa dall'84% del campione, oggi dal 58% mentre i contrari sono saliti dal 9% al 18%. L'altro approccio che si consolida e': se lavoro dev'essere, che sia ben retribuito. "Quanto guadagno non e' tanto importante, lo e' molto di piu' che sia un lavoro interessante", quindici anni fa lo pensava il 54% delle persone, oggi il 32%. Gli autori dello studio azzardano qualche "vaga teoria" sul fenomeno: l'autorealizzazione prevale sui valori collettivi; e' aumentato il tempo libero e ha acquisito piu' importanza; e' cambiato il lavoro: prima le persone sapevano cosa producevano, invece oggi, in un mondo di servizi, e' difficile misurare quello che si fa.
 
 
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