Linea dura della Cassazione sulle ingerenze troppo forti nella vita dei figli. Infatti, rischia una condanna per interferenze nella vita privata o per cognizione illecita di comunicazioni telefoniche, il genitore che capta la conversazione del ragazzo. E non e' finita qui, gli deve anche i danni. Lo ha sancito la Suprema Corte che con la sentenza n. 33057 del 21 agosto 2007, ha respinto il ricorso di un padre che, in piu' di un'occasione, aveva captato le conversazioni telefoniche tra la giovane figlia e la suocera. Per questo gli erano stati contestati i reati di cognizione illecita di conversazioni telefoniche e installazione di apparecchiature illecite.