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 ITALIA - ITALIA - Sessualita' italiani. Male contraccezione bene educazione
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7 ottobre 2013 11:47
 
L'Italia e' rimandata per l'accesso alla contraccezione moderna: e' infatti terz'ultima in Ue. Solo il 22,4% della popolazione giovanile utilizza le metodiche attualmente sul mercato. Ma il Belpaese si prende una rivincita in fatto di diffusione dell'educazione sessuale (41,9%), piazzandosi a sorpresa tra gli Stati piu' virtuosi. E' la classifica 'Barometer of Women's Access to Modern Contraceptive Choice in 10 Countries 2013', presentata al Parlamento europeo e oggi al Congresso nazionale dei ginecologi Sigo (Societa' italiana di ginecologia e ostetricia) a Napoli. In testa alla classifica delle nazioni piu' sensibili all'uso della contraccezioni tra i giovani c'e' la Germania (73%), seguita da Paesi Bassi (69,6%) e Francia (67,2%). L'indadine e' stata condotta dall'International Planned Parenthood Federation e ha preso in esame 10 Stati dell'Unione europea (Bulgaria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Svezia), con l'obiettivo di offrire una panoramica internazione sulle politiche messe in atto dai vari governi in tema di diritto alla salute sessuale e riproduttiva e libero accesso ai moderni metodi contraccettivi. In tema di salute e diritti sessuali e riproduttivi siamo quindi ancora lontani dai migliori, ma recuperiamo posizioni (quinto posto) nella graduatoria dedicata all'educazione sessuale tra i giovani. "Non male - sottolinea Emilio Arisi, presidente della Societa' di medicina italiana della contraccezione (Smic) - per un Paese che e' tra i pochi a non avere l'educazione sessuale come materia obbligatoria nelle scuole. Questo grazie all'impegno di noi ginecologi e di insegnanti e volontari che danno il loro contributo con iniziative nelle scuole".
In Italia la consapevolezza sulla disponibilita' dei metodi contraccettivi moderni rimane, pero', ancora molto bassa. "La pillola viene scelta nell'86% dei casi per la sicurezza - aggiunge Valeria Dubini, vice presidente dell'Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi) - ma siamo lontani dai Paesi virtuosi nei dati di utilizzo: in Italia solo il 16,2% delle donne la usa regolarmente, contro il 41,5% della Francia". Secondo Nicola Surico, presidente della Sigo, "quello relativo all'educazione sessuale e' un dato molto positivo per il nostro Paese perche' gratifica gli sforzi profusi in questi anni dalle associazioni dei ginecologi italiani. Con 'Scegli Tu' (www.sceglitu.it) siamo al fianco delle nostre giovani con l'obiettivo di promuovere una miglior cultura sulla sessualita'". "Vogliamo far sapere che la contraccezione ormonale e' amica della salute riproduttiva - sottolinea Dubini - ma troppo spesso non si valorizzano i benefici della pillola, per esempio, su regolarita' del ciclo, mestruazioni dolorose o abbondanti e la sindrome premestruale. I suoi punti di forza sono l'elevata sicurezza, l'alta tollerabilita', il ridottissimo impatto metabolico e la sua totale reversibilita'. Tutte caratteristiche che la rendono l'alleata della salute di una donna, un metodo contraccettivo valido a tutte le eta' e particolarmente indicato per le giovani".
Per migliorare l'accesso alla contraccezione moderna nel nostro Paese, i ginecologi dal loro congresso nazionale lanciano un programma in 5 punti. "Sono 5 priorita' che vogliamo mettere in pratica con il sostegno e il coinvolgimento delle istituzioni", precisano Surico e Arisi: "Perfezionare la formazione degli specialisti, gia' a partire dalle universita'; introdurre l'educazione sessuale come materia obbligatoria nelle scuole; migliorare la situazione qualitativa e quantitativa dei nostri consultori; condividere un'agenda della Salute per accompagnare le donne nelle diverse eta' della vita riproduttiva; migliorare l'assistenza post-partum e proseguire sulla strada intrapresa con il calo delle interruzioni volontarie di gravidanza". "La contraccezione intrauterina e' usata da piu' di 160 milioni di donne nel mondo - sottolinea Dubini - e rappresenta la via di somministrazione piu' diffusa al mondo. Ma se in Europa e' utilizzata dal 15% delle donne, nel nostro Paese la percentuale di impiego e' soltanto del 3-5% tra le donne in eta' fertile. In particolare, i contraccettivi intrauterini piu' innovativi, con rilascio locale di una bassa dose di progestinico, garantiscono un'efficacia reale del 99,9% e sono una soluzione molto pratica, perche' - conclude - non servono calcoli ne' sforzi mnemonici. Inoltre presentano il vantaggio di non interferire con la sessualita'".
 
 
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