I ricercatori imbrogliano piu' spesso di quanto si pensi, rivela un sondaggio effettuato in Usa tra duemila di loro, e pubblicato il 19 giugno sulla rivista Nature. Secondo l'indagine, il 9% dei 2.212 studiosi sentiti, appartenenti a 605 istituzioni dipendenti dagli Istituti nazionali della Sanita' (NIH), ha avuto sentore di un falso nei tre anni precedenti l'indagine: in tutto 201 casi, o 3 ogni 100 ricercatori all'anno. Gli autori dell'articolo, che lavorano all'Ufficio di ricerca sull'integrita' (Ori), spiegano che se si estendono i risultati a tutte le comunita' di ricercatori sostenuti dal dipartimento della Sanita' (DHHS), gli atti di mala condotta commessi da studiosi legati al servizio sanitario nazionale sono 2.325 l'anno, di cui 1.000 non rivelati. Le azioni truffaldine riguardano plagi (36%) o dati, rapporti, pubblicazioni, richieste di borse, costruiti di sana pianta oppure falsificati (60%).