Con la sentenza
2526/2010 dello scorso 24 luglio la Corte d'Appello di Firenze ha confermato le ragioni dell'Aduc contro Hp per il rimborso del sistema Windows preinstallato (Eula) sul pc.
Avevamo gia' divulgato la notizia pur in assenza delle motivazioni della sentenza, motivazioni che ora sono giunte e che l'avv. Annamaria Fasulo, nostra legale nella causa insieme a Claudia Moretti, ha ampiamente commentato in un
articolo pubblicato sul nostro sito web.
Riportiamo le sintetiche conclusioni dell'analisi dell'avv. Fasulo, su una sentenza che, confermando quella di primo grado, puo' anch'essa essere considerata
storica e “rivoluzionaria” contro quegli abusi di potere delle multinazionali di hardware e software che quotidianamente i consumatori devono subire:
“In conclusione, questi i principi salienti:
1) scindibilità dell'acquisto dell'hardware e del software, sia pure effettuato in unica operazione trattandosi di software OEM cioè preinstallato;
2) diversa natura e tipologia dei due contratti: il primo è di acquisto perfezionato secondi i dettami degli artt. 1510 e ss. c.c. ; il secondo è di locazione di bene immateriale non perfezionato se al momento della prima accensione del PC l'acquirente digita il rifiuto;
3) il secondo contratto si riporta alle norme sulla licenza d'uso e alle norme sul copyright cioè al diritto d'autore;
4) chiara e inequivocabile la natura giuridica di clausola di rimborso dell'EULA con conseguente diritto al rimborso medesimo;
5) piena libertà di scelta al consumatore di un PC con software OEM anche in presenza di PC vuoti sul mercato.”.
Sulla questione, infine, i nostri legali sono a buon punto
per il deposito della richiesta di class action contro Microsoft.
Qui l'articolo di commento e analisi della sentenza