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Firenze. Voragine San Frediano. Il fallimento delle ztl? Idee per rinascere
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13 gennaio 2023 10:52
 
La voragine che si è aperta in Borgo San Frediano non può non richiamare quella di lungarno Torrigiani che, a suo tempo, fece il giro del mondo. E qualche maligno sostiene che per questa “secondarietà” della strada, a quasi un mese dal disastro, nessuno “se la fila” con urgenza.

Dovranno essere chiariti gli oneri da sostenere per gli interventi, tipo che le transenne e le analisi strutturali devono essere pagati dai residenti. E poi si dovrà chiarire perché l’intervento di ripristino dovrà far fede rispetto a perizie private scelte da privati che, non ultimo l’aspetto economico, hanno interessi privati e non pubblici, come sarebbe una perizia del Comune.

Chiariti questi aspetti rimane il problema principale, che sembra essere gigantesco e che Firenze si trascina dietro da quando si decise di non far passare la tramvia da piazza Duomo.

Il centro storico di questa città, costruito per il transito di carrozze a cavalli, è a misura di umani o di equilibri politici e commercianti? Certo occorre valutare il bene pubblico (incluso quello dei commercianti), ma ci devono essere paletti inamovibili, che la voragine di San Frediano sembra indicare: il centro storico non può reggere alle conseguenze del traffico veicolare. Certo, ci sono soglie sotto le quali si presume che fondamenta e terreno siano in grado di reggere, ma sembra che queste soglie non siano state rispettate o siano state valutate male, e forse le valutazioni risentono più degli interessi di chi le fa che non la stabilità in sé.

PEDONALIZZARE TUTTO IL CENTRO STORICO
A fronte di questa situazione, visto che la tramvia al momento non si può far passare dovunque e oltre questa sembra che non esistano soluzioni non destabilizzanti per traffico e inquinamento, crediamo esista una sola soluzione: pedonalizzare tutto il centro storico, via tutti i mezzi pesanti e privati (con le eccezioni - più selettive - oggi già in vigore per quanto già pedonalizzato).

Già udiamo le urla di commercianti e residenti con la macchina sotto casa.

Per i commercianti vale un solo esempio. Quando si pedonalizzò via de’ Calzaioli ci furono manifestazioni e quasi-sommosse dei commercianti… provate oggi a chiedere a quei commercianti se vogliono riaprire la strada al traffico? Senza scomodare Baudelaire che nei suoi “Diari intimi” sosteneva che il commercio era un insieme di infami stratagemmi, possiamo riconoscere la corta veduta economica, umana e sociale dei commercianti che, se si pedonalizza, domani non potranno che ringraziare.
Per i residenti. Oltre al servizio di piccoli bus elettrici che andrebbe potenziato, i tanti immobili vuoti (molti ai margini della ztl), invece che darli per alberghi di lusso e centri commerciali, potrebbero essere parcheggi. E in questo modo si farebbe anche un servizio per cercare di far tornare/venire i residenti dopo che sono fuggiti negli ultimi decenni, sì da rivitalizzare socialmente ed economicamente (commercianti di non “chincaglierie” inclusi) quella mangiatoia inumana e olezzosa di cui via de’ Neri è solo punta di iceberg.

 
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