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Per una raccolta veramente differenziata a portata di tutti i cittadini
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Articolo di Albert
14 gennaio 2023 6:40
 
Si fa giustamente un gran parlare di raccolta differenziata per ridurre la massa dei rifiuti indifferenziati (ci sia perdonato il bisticcio di parole) che finiscono nelle discariche che sono quasi ovunque sul punto di scoppiare.
Ma non in tutti i Comuni della Toscana viene offerto veramente un servizio di questo genere utilizzabile da tutti i cittadini, anche da quelli che non hanno un’automobile per recarsi ai punti di raccolta (le cosiddette “isole ecologiche”) che sono, oltretutto, lontani dai centri delle città.
E’ vero che le aziende di raccolta rifiuti hanno generalmente un servizio di ritiro a domicilio dei rifiuti ingombranti che sono, secondo le loro indicazioni, “mobili e arredi in genere, grandi elettrodomestici ed apparecchiature elettriche ed elettroniche, infissi, sfalci e potature in grandi quantità”.
Ma è anche vero che vi è tutta una serie di materiali e oggetti, che non sono ingombranti, ma che sono banditi dal cosiddetto “indifferenziato” che viene o gettato dai cittadini nei cassonetti o ritirato a domicilio nel servizio “porta a porta”.
E quindi ci vorrebbero in tutti i Comuni, come già sono presenti, ad esempio, a Firenze e a Scandicci, a quanto ne so, degli “ecofurgoni” per le diverse tipologie di rifiuti, che si spostino in diversi punti delle città in giorni e in orari stabiliti.
Ecco un breve elenco (non esaustivo) di questi rifiuti che sono quelli con cui ho a che fare personalmente e che non posso andare a portare (“conferire”, secondo il loro linguaggio) all’unico punto di raccolta del mio Comune, perché, appunto, sono fra le persone prive di auto, né mi va di disturbare conoscenti o vicini. Tanto meno buttare via i soldi in un taxi.
In primo luogo, gli stracci. Quegli stracci, che un tempo erano tanto preziosi per l’industria tessile pratese, e che, ho letto, da qualche parte tornano appetibili. Con il termine “stracci” mi riferisco ad abiti, tendaggi, lenzuola, e simili che sono usurati, stracciati, appunto. Non in tutti i Comuni sono già installati i cassonetti per gli “indumenti usati”, dove si dovrebbero gettare anche quelli usurati, come pare che sarà legge dal gennaio 2025.
Poi il materiale elettrico ed elettronico e affini. Ci sono ferri da stiro, spremi agrumi e grattugie elettriche, fili e cavetti elettrici, CD e DVD rotti ed altro ancora; roba piccola che però ingombra gli appartamenti specie se piccoli.
In terza posizione – il legno di piccoli mobili, mensole ecc.
E poi – oggetti metallici di piccole o medie dimensioni.
E si potrebbe anche continuare.
A me pare che organizzare questi “ecofurgoni” ovunque non sia una cosa che presenti difficoltà insormontabili. Ci vuole forse qualche mezzo in più e una organizzazione intelligente per un servizio che deve esser capillare se le aziende, che gestiscono la raccolta dei rifiuti, vogliono svolgere la loro missione in modo veramente accurato.

 
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