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Autovelox Firenze. Comune mente e Prefetto omette controlli? Ecco le nuove prove portate in Procura e Corte Conti. Sempre possibili i ricorsi
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Comunicato 
16 novembre 2010 10:38
 
 Gli autovelox automatici di Firenze sono frutto di false dichiarazioni del Comune al Prefetto e di mancanza di verifiche di quest'ultimo? Sembra di si'!
Dopo difficolta' e tentativi omissivi da parte del Comune, abbiamo ottenuto la documentazione con cui l'Amministrazione Renzi chiede al Prefetto le autorizzazioni per gli autovelox in varie strade cittadine. Nel documento del 25/03/2010, la Direzione mobilità del Comune recita:
"le infrastrutture stradali v.le Lavagnini, v.le Matteotti, v.le Gramsci, v.le Etruria, v.le XI Agosto presentano caratteristiche congruenti con quelle previste dall'art 2 del Codice della Strada D.Lgs 285/92 per le strade di tipo D ossia 'strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici, banchina pavimentata a destra e marciapiedi, con le eventuali intersezioni a raso semaforizzate; per la sosta sono previste apposite aree o fasce laterali esterne alla carreggiata, entrambe con immissioni ed uscite concentrate'.".

Quanto sopra non e' vero:
molte di queste caratteristiche sono assenti dalle strade in questione che, non essendo di categoria D, non vi possono essere installati autovelox senza la presenza di un agente accertatore. E se il Prefetto fosse stato piu' attento, magari facendo fare accertamenti alla Polizia Stradale, oggi non avremmo decine di migliaia di verbali viziati e -potenzialmente- altrettanti ricorsi al giudice di pace.

Facciamo i dovuti esempi.
Il Codice prescrive che per essere strade di categoria D:
- le intersezioni a raso devono essere semaforate. Cosi' non e', per esempio, per viale Lavagnini, dove diverse strade si immettono a raso senza la presenza di semafori (via Lupi, via Duca d'Aosta, etc.). In viale Gramsci non ci sono semafori all'intersezione con via Nardi e via Benedetto Varchi;
- per la sosta ci devono essere aree o fasce laterali esterne alla carreggiata con immissioni ed uscite concentrate. Nei viali Gramsci, Lavagnini, Matteotti, i parcheggi non hanno queste caratteristiche. La conseguenza negativa per il traffico e' che la corsia di destra è spesso occupata da auto in cerca o in manovra di parcheggio;
- deve essere presente la banchina pavimentata a destra. In viale Etruria non c'e'.

Piu' grave, infine, cio' che in questi documenti del Comune si legge per
via Senese: il tratto di strada con i due autovelox "è extraurbano". Affermazione in contrasto con il Piano urbano del Traffico (Put), oltre che con la segnaletica. Il cartello che segnala l'ingresso nel centro abitato e' all'altezza della Certosa prima del quartiere del Galluzzo. Proseguendo verso il centro, se ne trova un altro (senza numero o data della relativa ordinanza, e quindi irregolare), dopo i due autovelox. Quale dei due cartelli indica l'ingresso nel centro abitato? Il Comune intende forse dire che via Senese, strada di collegamento fra quartieri urbani, è extraurbana solo nel tratto dove ha piazzato autovelox? Come mai il Put include quel tratto di via Senese fra le strade urbane? Se questa strada è urbana -come appare evidente- sono illegittimi gli autovelox.
Abbiamo inviato questa documentazione alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti ad integrazione dell'esposto-denuncia già presentato a suo tempo.

Tutti motivi, quindi, perche' chi ha ricevuto un verbale in queste strade proceda al ricorso, che, non pagando la multa, va presentato entro 60 giorni dalla ricezione della stessa. L'Aduc da' supporto ai malcapitati pubblicando tutto il dovuto sul proprio sito Internet e mettendo la sua struttura a disposizione dal lunedi' al venerdi, dalle 10 alle 18 per telefono (8959697997), o, dalle 15 alle 18 direttamente in via Cavour 68 a Firenze.
 
 
 
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