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Autovelox Firenze. Gli 'illusi' del Sindaco. Aduc pronta anche agli eventuali ricorsi in Appello del Comune
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Comunicato 
14 febbraio 2011 12:49
 
 Dopo le sconfitte giudiziarie sugli autovelox installati a Firenze per fare cassa piuttosto che per la sicurezza dei cittadini, l'amministrazione comunale sembra rifutare i basilari criteri del buon andamento e efficienza. L'affermazione, riportata dai media, del nostro Sindaco Matteo Renzi, interpellato in merito, e' agghiacciante: “Inviterei i cittadini a non farsi illusioni, l'86% dei ricorsi contro le sentenze del giudice di pace sulle multe vengono vinti dal Comune al Tar”.
Ci auguriamo che il Sindaco non sia cosi' ignorante, ma che si tratti di un suo lapsus o di un refuso giornalistico, perche' gli appelli contro le sentenze dei giudici di pace sulle multe non si fanno al Tribunale amministrativo Regionale (Tar) ma al tribunale civile...
Ma quel che ci ha lasciato di stucco e' il disprezzo mostrato dal Primo Cittadino nei confronti dei propri amministrati, per quanto lui li ritenga dalla parte del torto: “inviterei i cittadini a non farsi illusioni...” e quindi le sue percentuali prossime al 100 che dovrebbero scoraggiare altri futuri ricorrenti a non procedere. Scambiare la ricerca di giustizia (che e' il motivo per cui si fa ricorso contro una multa) come illusioni e' una sorta di “allocuzione d'onnipotenza”, come se Renzi dicesse “io sono la legge e chi pensa diversamente e' solo un illuso”.
Inoltre, se fosse vero che l'86% delle sentenze dei giudici di pace di Firenze sono sbagliate, il ministero della Giustizia avrebbe dovuto da tempo mandare a casa i giudici fiorentini. Quindi c'e' qualcosa che non torna in questa percentuale: il nostro Sindaco non ci dice quanto di questo suo '86%' e' fatto da coloro che, in appello, rinunciano a difendersi e preferiscono pagare: infatti in tribunale ci si puo' difendere solo col supporto di un avvocato, e se, come nella maggior parte dei casi, si tratta di multe che possono al massimo arrivare ad un paio di centinaia di euro, l'eventuale coinvolgimento di un legale costerebbe di piu' della vittoria. Cosi' e' la legge, cosi' funziona -male- il diritto e la pratica di accesso alla giustizia, e il nostro Sindaco ci marcia, utilizzando il diniego ad una giustizia accessibile da ognuno, come arma per l'affermazione della propria arroganza.
Ma noi, che siamo dalla parte del cittadino vessato, ci stiamo attrezzando.
Decine e decine di avvocati, convenzionati con noi per costi professionali molto contenuti, saranno schierati per garantire la difesa di coloro che saranno chiamati in appello, financo in Cassazione. Se abbiamo cominciato questa battaglia per la sicurezza stradale e per l'affermazione della legalita' -come e' nostra abitudine- la portiamo fino in fondo. E il nostro metodo non e' di dire alla nostra controparte che e' illusa o pazza perche' non interpreta la legge come noi, ma solo che sta sbagliando. E come abbiamo fatto fin dall'inizio di questa vicenda, rinnoviamo l'invito all'amministrazione a usare i lumi del buon senso civico e amministrativo: ammettere di aver sbagliato puo' pagare molto piu' dell'aver ragione facendosi scudo delle cattive leggi di accesso alla giustizia.
Nei prossimi giorni ancora nuove udienze e -e' bene ricordalo- finora non e' stato perso neanche un ricorso.

Qui tutta la vicenda
 
 
 
AVVERTENZE. Quotidiano dell'Aduc registrato al Tribunale di Firenze n. 5761/10.
Direttore Domenico Murrone
 
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