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CATENE E MOBILITA' A FIRENZE
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Comunicato 
8 ottobre 1998 0:00
 

AL COMUNE VOGLIONO UN ALTRO MORTO?
L'ASSESSORE AL TRAFFICO SE NE VADA, PERCHE' O NON CAPISCE O E' INCOSCIENTE
Firenze, 8 ottobre 1998. Nuovo episodio delittuoso legato alle catene che limitano la liberta' di movimento e di soccorso nella citta' di Firenze: questa volta il ritardo dei vigili del Fuoco rischia di provocare un altro morto.
"Se fossimo superstizioni crederemmo alla fortuna, ma in politica e in amministrazione la fortuna, come la buona e la mala sorte non esistono, ma esistono, invece, e pesantissime, le responsabilita', di fronte alle quali rispondere, e se si sbaglia prenderne atto con il piu' semplice gesto della dignita' civica e umana: le dimissioni". Cosi' interviene Vincenzo Donvito, presidente dell'Aduc, e continua: "Abbiamo gia' presentato una denuncia alla Procura della Repubblica, chiedendo l'incriminazione del Sindaco per la limitazione alla liberta' di movimento che le catene impongono nel centro storico della citta'. La morte di un giovane, con ambulanze che non arrivavano grazie alle catene, ci aveva stimolati in tal senso. E aspettiamo che la Procura della Repubblica faccia il suo corso. Ma nel frattempo le catene continuano ad esserci e l'assessore non sembra intenzionato a rivedere questo tipo di ingabbiamento della citta' e della liberta' di tutti, anzi, continua come se nulla fosse. Criminale? Speriamo di no, solo perche' per essere tale ci vorrebbe un crimine delittuoso. Ma i
 
 
 
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