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LAVAVETRI-FIRENZE. HO DISOBBEDITO ALL'ORDINANZA E IL COMUNE MI HA DENUNCIATO. RICORSO AL TAR CONTRO L'ILLEGALITA' DEL SINDACO
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Comunicato 
14 settembre 2007 0:00
 

Firenze, 14 settembre 2007
Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali.
Come preannunciato, questa mattina ho messo in atto una disobbedienza civile sostando al semaforo di piazza San Marco a Firenze, con in mano un secchio ed uno spazzolone, offrendo agli automobilisti di lavargli il parabrezza o i fari, "aspettandomi" in cambio una loro ricompensa. Sono stata un paio d'ore interessando, oltre i passanti, soltanto un paio di imbarazzate squadre di polizia di Stato e alcuni funzionari della Digos, che cercavano di prendere tempo non sapendo come e cosa fare. Piazza San Marco e' una piazza molto frequentata e i vigili urbani vi stazionano e vi passano in continuazione perche' sede della segreteria dell'Universita' e importante snodo verso il centro storico della citta', ma in queste due ore non si e' visto neanche un vigile, anche se piu' volte li abbiamo chiamati al servizio emergenze per denunciare il reato in atto.
Alla fine, per portare a compimento l'azione di disobbedienza civile, mi sono spostata presso la sede centrale dei vigili urbani a Porta al Prato ed ho lavato i parabrezza davanti all'ingresso di questo ufficio e, non potendosi bendare gli occhi, i vigili mi hanno denunciata a piede libero per violazione dell'art.650 del codice penale ed il mio secchio e spazzolone sono stati sequestrati.
Ora la vicenda si sposta al tribunale amministrativo, dove gli avvocati dell'Aduc, Emmanuela Bertucci e Claudia Moretti, depositeranno un ricorso per chiedere l'annullamento della nuova ordinanza del Sindaco Leonardo Domenici (1). L'archiviazione dei giorni scorsi del procuratore generale della Repubblica, Ubaldo Nannucci, infatti non e' sufficiente, perche' assolve i singoli lavavetri ma non cancella l'ordinanza, cosa che puo' fare solo il TAR. Ed e' importante che il TAR dia una lezione ad un Sindaco che e' ancora convinto di poterci amministrare con il pugno di ferro e in barba alla legge.
Il Sindaco di Firenze non ha capito che coi suoi poteri amministrativi (inclusi quelli straordinari di ufficiale del Governo che gli competono in occasioni di particolare pericolo) puo' comunque garantire ai suoi amministrati di non essere importunati ai semafori o in qualunque altro posto da chi vuole imporre il proprio servizio di lavaggio dei vetri o di altro. Il suo strabordare in altri poteri e funzioni, gli da' sicuramente clamore mediatico, ma non e' con questo clamore che si amministra, anzi: governare una citta' o una qualunque altra entita' territoriale sull'onda del clamore, stracciando rigore e diritto, dopo gli apparenti successi iniziali porta solo al baratro dell'incivilta', la dittatura per l'appunto. Oggi i lavavetri, domani chi passeggia con un cane o sputa per terra: se un Sindaco si arroga questi poteri, per il loro esercizio e controllo non possiamo affidarci solo alla bonta' del soggetto (come per l'appunto si fa con un dittatore), ma abbiamo bisogno di separazione e controlli, tutti con soggetti diversi.

(1) il testo del ricorso al Tar:
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