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LAVAVETRI FIRENZE. IN NOME DI CERTEZZA DEL DIRITTO E DELLA PENA OGGI MANIFESTERO' INSIEME ALL'ADUC CON LE ALTRE FORZE POLITICHE CONTRARIE ALL'ORDINANZA
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Comunicato 
3 settembre 2007 0:00
 

Firenze, 3 settembre 2007
Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali
Oggi alle 17, e con me l'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) saro' in piazza Liberta' a Firenze, per manifestare con le altre organizzazioni politiche che hanno promosso la manifestazione contro l'ordinanza sui lavavetri del Comune di Firenze. Un Comune non puo' sottrarsi a suo piacimento ai principi fondamentali sui quali si fonda l'ordinamento italiano, il principio di legalita' e di certezza della pena.
Proprio per contestare questa strage di legalita' nei giorni scorsi ho presentato, insieme al presidente dell'Aduc Vincenzo Donvito, una istanza di autorizzazione per l'esercizio del mestiere ambulante di lavavetri di parabrezza di automobili (1). L'intento e' di portare il Comune di Firenze (che non potra' non rifiutare la mia richiesta) davanti al Tar e li' invitare l'amministrazione -e non sui media- a confrontarsi sulla legalita' della stessa.
Legalita' vuol dire che l'azione della pubblica amministrazione e' assoggettata alla legge e deve essere conforme ad essa. Legalita' e' rispetto dei principi fondamentali dell'ordinamento contenuti nella Carta costituzionale:
Art. 1 - L'Italia e' una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Art. 4 - La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto [...].
L'attivita' di lavavetri non e' vietata da alcuna legge italiana -e dunque e' legale- e una ordinanza comunale che, senza i presupposti di legge vieta una simile attivita', calpesta i principi fondamentali della Costituzione. E se per prima la pubblica amministrazione calpesta il principio di legalita' con provvedimenti illegittimi, come ci si puo' aspettare il rispetto della legalita' da parte di lavavetri, impiegati o massaie?
Le interviste rilasciate oggi su vari giornali dal Sindaco di Firenze (nonche' presidente dell'Anci) Leonardo Domenici, sono la riprova della pericolosa deriva di illegalita' che sta per coinvolgere diversi amministratori. Il primo cittadino di Firenze vuole anche mettere in galera chi va a comprare sesso per strada e chiede nuove norme nazionali per farlo. La legalizzazione della prostituzione non gli viene neanche in mente. Cioe' i fenomeni di emarginazione generati dal nostro modello cultural-economico non intende gestirli, ma solo reprimerli. Immagino che Domenici creda altrettanto per le droghe oggi illegali. La sicurezza delle nostre citta' non ha bisogno di leggi speciali, ma solo che siano applicate quelle esistenti, ma gli amministratori come Domenici, per meglio nascondere la propria incapacita' dimostrata nel tempo, sanno solo chiedere nuove norme che, passato il clamore immediato, non cambieranno la situazione. E' sempre stato cosi' e non si capisce perche' non dovrebbe esserlo anche ora, anche perche' i Domenici di turno non sono per niente diversi da chi li ha preceduti e da quelli che si candidano a succedergli.

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