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NUBIFRAGIO FIORENTINO. NESSUN COLPEVOLE... E IL CITTADINO PAGA. ABBIAMO UN ARNO ANCHE SULLA TESTA E IL COMUNE NON LO SA. RIBELLARSI CON LE ARMI DELLA GIUSTIZIA
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Comunicato 
12 giugno 2007 0:00
 

Firenze, 12 Giugno 2007. Dopo il nubifragio fiorentino dello scorso 7 giugno, insieme al consigliere della Provincia di Firenze, Massimo Lensi, avevamo invitato i cittadini che avevano subito danni a chiedere il rimborso degli stessi al Comune: il nubifragio era annunciato ed il Comune non aveva provveduto ad avvisare la popolazione, il sistema di deflusso delle acque bianche -caditoie- aveva fallito completamente per pessima manutenzione dello stesso. Rimborso da chiedere tramite una messa in mora (1), al Comune e non alla societa' di manutenzione, perche' e' al Comune che i contribuenti pagano le tasse per questo tipo di servizio (libero poi il Comune di chiedere rimborsi alla societa' che gestisce questa pulizia). Il nostro appello e' stato raccolto da un consigliere comunale, Gabriele Toccafondi, che ne ha fatto un'interrogazione. L'assessore ai lavori pubblici, Paolo Coggiola, di cui avevamo chiesto le dimissioni, se ne e' lavato le mani, indicando nella societa' Publiacqua la responsabile verso cui indirizzare le richieste. Publiacqua se n'e' lavata le mani anche lei adducendo l'eccezionalita' del fenomeno atmosferico e il fatto che il Comune da' loro pochi fondi.
Al cittadino il Comune ha detto: se vai a comprare una penna in cartoleria e questa penna non funziona, ti devi rivolgere a chi ha fabbricato questa penna, non al cartolaio. Le leggi della logica e dei codici, pero', dicono il contrario. Su quanto ha asserito Publiacqua, non spetta a noi giudicare, ma sara' il Comune che dovrebbe valutare se quel gestore e' all'altezza del servizio che dovrebbe erogare o se sia il caso di mandarlo via. Ovviamente il comportamento e le decisioni del Comune saranno sotto gli occhi, i giudizi e le valutazioni dei cittadini.
Per fortuna di tutti, le prese del Palazzo (Vecchio nel nostro caso) non esistono piu' come un tempo, ma a quel tipo di presa violenta dove il popolo che non ne poteva piu' cercava in questo modo di porre rimedio, i nostri amministratori hanno sostituito l'occupazione, con l'arroganza per mantenerla. E' questo lo spettacolo che ci stanno offrendo in questa occasione.
Purtroppo l'alluvione del 1966 sembra che non ci sia mai stata e, oltre al fatto che Firenze e' sempre a rischio se dovesse ripetersi un evento come quell'anno, ci si e' aggiunta anche la novita' del cambio del clima, sempre meno mediterraneo e sempre piu' continentale: l'Arno, oltre ad essere talvolta minaccioso nel suo letto, ora lo abbiamo anche sulla nostra testa. Servirebbero persone che abbiano questa consapevolezza nel gestire la nostra sicurezza... e se per avvisarci del pericolo suonassero anche le sirene (dell'informazione, che' siamo nel 2007 e non piu' nel 1966), non sarebbe male.
Questo per i nostri amministratori non esiste, tanto a pagarne i danni non sono loro ma i sudditi.
Ne prendiamo atto con sconforto e rabbia. Rinnovando l'invito ai cittadini danneggiati di ribellarsi con le armi della giustizia, facciamo appello perche' nessuno dimentichi quanto sta accadendo questi giorni.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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