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RETTE PER IL RICOVERO IN RESIDENZA SANITARIA ASSISTENZIALE. L'ASL DI PISA CI DIFFIDA DA UN NOSTRO PRESUNTO INFANGARLA... MA NOI INFORMIAMO E COSI' REPLICHIAMO: E' VERO O NON E' VERO...
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Comunicato 
3 maggio 2006 0:00
 

Firenze, 3 Maggio 2006. L'Asl di Pisa, in merito alla vicenda dei rimborsi delle rette per il ricovero in assistenza sanitaria assistenziale (clicca qui) ci ha inviato una diffida, perche', con l'informazione che stiamo dando infangheremmo la loro reputazione.
Questa la nostra replica che porteremo anche davanti all'autorita' giudiziaria.

E' vero o non e' vero che l'articolo 13 del regolamento per il ricovero nelle RSA edito da codesta Azienda recita testualmente: "Persone obbligate - L'obbligo di compartecipazione e' previsto (.) a carico dei parenti tenuti agli alimenti ai sensi degli artt. 433 e 441 del c.c. "
E' vero o non e' vero che, con nota del 15.12.05 ( Prot. N 125/32935/10.02) il dott. Aldo Ancona, Direttore della Direzione Generale del Diritto alla Salute e delle Politiche di Solidarieta' della Regione Toscana ha dichiarato: "il riferimento che richiama le previsioni del codice civile in materia di "tenuti agli alimenti" e' sicuramente inapplicabile nei regolamenti per i servizi residenziali e di cura agli anziani. In effetti in passato era consuetudine introdurre nei regolamenti dei Comuni e delle Asl, in particolare per quanto riguardava l'inserimento di soggetti in strutture residenziali, il riferimento alla determinazione della retta sulla base del reddito calcolato sui "tenuti agli alimenti" ai sensi delle previsioni del codice civile (art. 438 e seguenti)."
E' vero o non e' vero che, in risposta alla richiesta di rimborso avanzato da alcuni parenti dei ricoverati nelle RSA, il dott. Giuseppe Cecchi ha negato l'esistenza dell'art. 13 di cui sopra affermando : "L'Azienda non ha mai inteso sostituirsi ai familiari nella percezione del credito alimentare previsto dal codice civile".
E' vero o non e' vero che il dott. Cecchi, nella stessa risposta afferma: "i contributi richiesti sono espressione di un principio generale contenuto gia' nell'art. 1 legge 1580 del 1931".
E' vero o non e' vero che detta legge e' la legge istitutiva dei manicomi varata dal Governo fascista guidato da Benito Mussolini.
E' vero o non e' vero che durante il Regime fascista i manicomi erano istituti in cui i ricoverati venivano rinchiusi per essere solo sorvegliati e tenuti nascosti.
E' vero o non e' vero che nella risposta di cui sopra il dott. Cecchi con la frase che segue minaccia delle ritorsione: "nel caso sospendesse tali versamenti, l'Azienda avrebbe facolta' di agire nei sui confronti per il rimborso di tutti i costi sostenuti per il ricovero e l'assistenza del suo familiare e NON SOLO PER UNA PARTE DI ESSI COME AVVIENE CON IL MECCANISMO ATTUALE."
E' vero o non e' vero che il DPCM 14 febbraio 2001, poi trasformato nell'art. 54, legge 289 del 2002 a proposito dei costi per gli anziani ultrasessatacinquenni ricoverati nelle RSA recita testualmente: "Nelle forme di lungoassistenza semiresidenziali e residenziali il 50% del costo complessivo a carico del SSN. Il restante 50% del costo complessivo a carico del Comune (fatta salva la compartecipazione da parte dell'utente prevista dalla disciplina regionale e comunale)."..si puo' notare come la dizione: "compartecipazione dell'utente" sia estremamente chiara e tale da non dare origine al dubbio E' vero o non e' vero che il PSR 2005/2007, sulla questione richiama espressamente il DPCM 14 febbraio 2001. E' vero o non e vero che la disciplina regionale e comunale non e' altro che l'applicazione dell'istituto dell'ISEE ( DD.LL. 109/98 e 130/2000)che, nella fattispecie precisa : "deve essere presa in considerazione la situazione economica del solo assistito",
Cio' detto
, l'immagine di codesta ASL non ci sembra lesa dai comunicati che noi facciamo e da quanto abbiamo pubblicato in Internet, ma eventualmente lo sarebbe dai fatti in cui l'amministrazione della Asl e' parte. - tutto quanto diciamo e scriviamo, a nostro avviso, si muove nell'ambito del legittimo diritto di critica, senza volonta' di ledere onore e reputazione di alcuno. Giacche' lo scopo dell'Aduc e' tutelare i consumatori con l'informazione, nell'ambito del principio secondo cui la conoscenza e' tutela.

Gianfranco Mannini, delegato Aduc per Pisa
 
 
 
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