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RIMBORSI PERSONE ANZIANE NON AUTOSUFFICIENTI. PER NON EROGARLI L'ASL DI PISA SI RIFA' ALLE LEGGI MANICOMIALI (ABROGATE) DEL PERIODO FASCISTA: INIZIATIVA BOOMERANG
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Comunicato 
11 marzo 2006 0:00
 

Firenze, 11 Marzo 2006. Alla fine del 2005 la Regione Toscana in una nota formale, su nostra sollecitazione, ha rilevato che e' illegale la prassi del ricorso all'art. 433 del codice civile, per chiedere contributi per integrazione retta ai parenti degli anziani non auto sufficienti ricoverati in RSA (residenza sanitaria assistenziale) (qui la nota:clicca qui)
L' ASL di Pisa che fino a tale data si era sempre avvalsa di tale prassi, oggi nega di averlo fatto e, con un incredibile esercizio di "arrampicata estrema sugli specchi" afferma che i parenti sono chiamati a contribuire, non secondo l'art.433, ma per il principio dell'art. 1, legge 1580 del 1931. Vale a dire la legge istitutiva dei manicomi, approvata dal Governo del periodo fascista!
Affermazione boomerang, in quanto la legge richiamata ("Nuove norme per la rivalsa delle spese di spedalita' e manicomiali"), oltre ad essere espressione di un metodo di cura che considerava i "matti" soggetti da sorvegliare e tenere chiusi, nascosti alla societa' e non, come negli attuali ordinamenti, persone malate da curare, si fondava proprio sul ricorso -dalla ASL appena negato- al codice civile: "i parenti tenuti agli alimenti ai sensi dell'art. 433 del codice civile possono essere obbligati a contribuire al pagamento della retta di ricovero dei loro congiunti assistiti che non posseggono le risorse occorrenti per provvedervi direttamente".
La sentenza della Cassazione del 2004, alla quale la ASL sembra ispirarsi, oltre ad essere relativa ad un ricovero di natura assistenziale del 1995 e non di natura sanitaria come quello a cui hanno diritto gli anziani affetti da malattie croniche, rimanda proprio allo spirito contestato dell'art. 433 del c.c. Ai Dirigenti della ASL e della neonata Società della Salute pare sia sfuggito che, nel frattempo l'Italia, diventata democratica, ha scelto la Costituzione come legge fondamentale della Repubblica, ha abolito i manicomi (Legge 180 del 1978), ha attuato la riforma della sanita' (Legge 833 del 1978), cerca di tutelare le persone disabili e gli anziani malati attraverso una miriade di leggi tra cui la 289/2002 che, all'art. 54, afferma: "Dal 1 gennaio 2001 sono confermati i livelli essenziali di assistenza previsti dall'articolo 1, comma 6, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni." Livelli tra i quali rientrano, appunto, le malattie croniche della vecchiaia.
Noi, oltre ad esprimere forte preoccupazione per l'atteggiamento "nostalgico" delle istituzioni che risulta datato e riferito a metodi "assistenziali" bocciati dalla storia e dalle leggi oggi in vigore, abbiamo attivato tutte le azioni per ricorre alle autorita' competenti a tutela della legalita' e dei diritti di tutti coloro che hanno fatto domanda di rimborso per quanto pagato ingiustamente dal 2000 ad oggi.

Gianfranco Mannini, delegato Aduc

Qui il testo completo della diffida:
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