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TELERISCALDAMENTO SAN GIULIANO TERME/PISA. L'AUTORITA' DI VIGILANZA SUI SERVIZI PUBBLICI DA' RAGIONE ALL'ADUC, L'IMPIANTO E' PUBBLICO E NON POTEVA ESSERE VENDUTO AD UN PRIVATO
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Comunicato 
17 febbraio 2007 0:00
 

Pisa, 17 Febbraio 2007. L'Autorita' di vigilanza sui Servizi Pubblici ha chiarito definitivamente che l'impianto di teleriscaldamento del Comune di San Giuliano Terme (Pisa) era ed e' opera pubblica, pertanto non poteva essere ceduta ad un privato.
Cosa e' accaduto.
Un Consorzio pubblico Ages (formato dal comune di San Giuliano Terme e da altri comuni della zona) ottiene finanziamenti regionali ed europei per 1.170.000 euro, a questi si aggiungono 2.066.000 di euro della societa' privata Agrileasing. Si costruisce un impianto di teleriscaldamento, gestito dalla Toscogen (controllata per il 56% dal Consorzio Ages). Nel 2002 il consorzio Ages si trasforma in Toscana Gas e la Toscogen e' posta in liquidazione. Agrileasing, creditrice di Toscogen e che aveva finanziato come privato Ages, acquisisce l'impianto cedendolo a sua volta alla societa' Nuove Iniziative Industriali. Alla fine l'impianto viene venduto per soli 45.000 euro (l'1,4% di quanto era costato!!) ad una societa' privata (Esco di Milano) che aveva invitato gli utenti del servizio a sottoscrivere un contratto di fornitura privata. Chi ci ha perso e chi ha guadagnato?

Su esposto dell'Aduc l'Autorita' di vigilanza sui servizi pubblici ha emesso l'ordinanza in cui, tra l'altro, scrive:
"appare necessario il recupero della giusta valenza pubblica del servizio di teleriscaldamento erogato a favore non solo delle strutture comunali (piscina, impianto sportivo, scuole, ecc.), ma anche a vantaggio degli alloggi privati." Inoltre dispone: "la segnalazione del caso alla competente Procure della Corte dei Conti per i profili di competenza".
Di seguito i presupposti dell'ordinanza n.10 del 17-01-07:
1) e' stato realizzato dal Comune a mezzo della propria azienda consortile ACOGES - AGES, oggi Toscana Gas la quale, ricordiamo, agisce solo su delega formale dei Comuni consorziati;
2) e' stato realizzato per portare il "servizio calore" agli edifici pubblici di proprieta' del Comune;
3) e' stato realizzato ai sensi della legge 10/91 che lo dichiara di pubblica utilita', indifferibile ed urgente;
4) e' stato finanziato con ingenti capitali pubblici (1.170.000 euro, di cui 292.000 euro dalla Regione Toscana e 878.000 dall'Ue);
5) fa parte dei servizi pubblici locali dichiarati speciali (decr. Legislativo163/06), al pari dell'energia elettrica, acqua, gas, trasporti, servizi che per legge non possono essere ceduti ai privati;
6) il Comune e l'AGES l'hanno "imposto" alle 160 famiglie ai sensi dell'art. 59 del regolamento edilizio del Comune che annovera il teleriscaldamento tra le opere di urbanizzazione primaria al pari di acqua, gas e energia elettrica;
7) al servizio pubblico di teleriscaldamento non esistono le alternative dal Sindaco indicate, in quanto, oltre al fatto che per scelta urbanistica imposta dal Comune, le abitazioni sono state costruite senza la canna fumaria e la rete di distribuzione del gas metano e' stata dimensionata per portare alle specifiche 164 abitazioni solo il gas per gli usi di cucina. L'installazione delle caldaie individuali comporterebbe la necessita' di ristrutturare l'intera rete di distribuzione del metano per aumentare la sezione dei tubi.una iattura che comporterebbe mesi e mesi di lavori!

Crediamo che quando un malinteso senso di opportunita' politica sconfina nella difesa ad oltranza di posizioni indifendibili, viene disatteso il dovere di lealta' verso i cittadini. Tutti gli amministratori coinvolti hanno negato fino all'ultimo la verita': il Presidente della Regione Toscana Claudio Martini, l'assessore all'Ambiente della medesima Regione Marino Artusa, il Sindaco di Pisa Paolo Fontanelli, il Presidente e l'amministratore delegato della Toscana Gas, oggi diventati rispettivamente Presidente e amministratore delegato della Toscana Energia. Da questi ora ci aspettiamo un passo indietro che chiarisca la loro posizione oppure aspettiamo le dimissioni dal loro incarico!
Al Sindaco di San Giuliano Terme, dopo la delibera dell'Autorita', in attesa che Corte dei Conti e la magistratura ordinaria portino a compimento le indagini, restano solo due possibilita' per uscire dignitosamente dalla questione:
1 - le dimissioni immediate, stante la conclamata e dichiarata mancanza di conoscenza del funzionamento del sistema amministrativo da lui rappresentato e tra cui rientrano tutte le attivita' svolte dalla Toscana Gas sul territorio del Comune.
2 - oppure l'ammissione di aver commesso un errore e, da subito, operare per riappropriarsi dell'impianto, obbligando la Toscana Gas ad assicurare il servizio pubblico ai circa 450 utenti e, ovviamente, denunciare alle autorita' competenti coloro che lo hanno trascinato sulla strada di questo inganno.
Nonostante cio', il Sindaco Paolo Panattoni continua a ripetere ossessivamente che lui con il teleriscaldamento non c'entra niente, perche' e' una questione tra privati e coloro che non sono d'accordo possono mettere la caldaia individuale! Atteggiamento che richiama alla mente il soldato giapponese rimasto nella giungla per trenta anni, perche' nessuno gli aveva comunicato che la guerra era persa gia' dal 1945 ("da un soldato non mi aspetto mai che pensi" - Bernard Shaw).

Gianfranco Mannini, delegato Aduc per Pisa
 
 
 
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