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2010/1910/1810/1710/1610/1510/1410... Le nostre liberta', individuali ed economiche....
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Editoriale di Vincenzo Donvito
6 gennaio 2010 9:10
 
Dai tempi in cui si pagava un fiorino per passare da un territorio ad un altro (ricordate il film con Massimo Troisi e Roberto Benigni ambientato nel 1400 a ridosso della partenza delle caravelle di Colombo verso le Indie), passando per altrettanti secoli in cui ha sempre dominato la lotta dell'essere umano per la propria liberta' e il proprio benessere, con rivoluzioni e guerre che hanno sconvolto completamente il rapporto tra gli umani affermando il principio dell'uguaglianza, siamo arrivati al 2010.
Non ci facciamo prendere dalla “magia dei numeri” ma l'evoluzione del genere umano e' innegabile, indipendentemente dal giudizio che se ne possa dare, evoluzione che ci ha portato a vivere piu' a lungo e con maggiore benessere.
Ma... tra coloro che comandano c'e' sempre stato chi ha tenuto in poco conto il fatto che alcune delle maggiori rappresentazioni di questa evoluzione -mobilita' e informazione, soprattutto- ci avrebbero portato a stretto contatto con modi e pensieri diversi, da sempre ostili per ignoranza reciproca. Contatto che fa scintille dall'insediamento dello Stato di Israele li' dov'e', fino alle pretese egemoniche, culturali e territoriali, di ogni singola ideologia -religiosa o materiale poco importa- convinta di essere nel giusto e per questo mobilitata con qualunque mezzo per affermarlo, proprio come avevano fatto i cristiani con le Crociate.
Quel “poco conto” oggi ci sta facendo tornare indietro su alcune conquiste che sembravano assodate e consolidate. Prima fra tutte la liberta' individuale, sacrificata nel nome del bene e della sicurezza collettiva. Collettivita' che sembra, quindi, scalfire il trono all'individuo. Non solo, ma quest'ultimo, se non si presta spontaneamente a cedere il passo, gli viene imposto pesantemente.
Cos'altro e' la visita corporale completa se vuoi prendere un aereo ed essere sicuro che non ci sia una bomba a bordo? Se non ti sottoponi, non prendi l'aereo... e vai, grossomodo, a piedi... a New Delhi o a Tegucigalpa... cioe', non ci vai!
Cos'altro e' un sistema economico che ti costringe ad essere totalmente in balia delle Fs per prendere un treno, altrimenti non lo prendi... e vai, grossomodo, a piedi... da Torino a Trapani... cioe' non ci vai a meno che non usi l'aereo, ma coi problemi di cui sopra, o decidi di massacrarti in automobile.
Cos'altro e' un sistema economico che -Ue in questo caso- continua a rinnovare pesanti dazi sulle merci provenienti da Paesi piu' poveri che hanno bisogno dei nostri mercati cosi' come noi abbiamo bisogno della loro economicita'.
Ci fermiamo.
C'e' qualcosa che non ha funzionato nella corsa di ognuno verso il perfetto. Qualcosa che riguarda tutti: noi (cioe' quelli che sembravano stare meglio) e gli altri (cioe' quelli che sfruttati da noi sembravano stare peggio).
Cio' che non torna e' il perfetto e la sua ricerca.
In qualunque forma e sfaccettatura lo si voglia affrontare.
Il perfetto e' il contrario dell'essere umano.
Quale migliore forma di passione amorosa verso chi, fisicamente e culturalmente attraente, e' completamente diverso da noi? Cos'altro sono, altrimenti le espressioni pittoriche del francese Gauguin nella polinesiana Tahiti? E perche' non dovrebbe essere cosi' anche per l'economia?
Il diverso ci serve e noi serviamo a lui.
Averlo finora emarginato e bistrattato ci ha solo portato all'involuzione delle nostre liberta' individuali.
Pensiamoci.

 
 
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