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Inflazione cresce soprattutto grazie alle politiche istituzionali
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Editoriale di Vincenzo Donvito Maxia
16 aprile 2024 12:39
 

Inflazione confermata in leggera crescita da Istat per il mese di marzo 2024, + 1,2%. I prezzi energetici calano meno (da -17,3 a -10,8%), compensati dalla crescita dei prezzi dei trasporti,  “prassi” stagionale e anche grazie alla crescita del prezzo della benzina. I prezzi degli alimentari crescono meno e il “carrello della spesa” è “solo” a +2,6%.

Niente di drammatico, relativamente, visto che la crescita rispetto al mese precedente è di +0,4%. Ma il segnale di una tendenza in cui la politica nazionale influisce negativamente e va di pari passo con le avidità soggettive di ogni specifica impresa privata.

Alle prime - imprese private - basta un qualunque segnale pur minimo di movimento dei costi… che subito aumentano ben oltre gli stessi aumenti: che motivo c’è, per esempio, perché il carrello della spesa debba crescere del 2,6% a fronte di un’inflazione all’1,2%? Pura speculazione.

Riguardo alle avidità pubbliche, si pensi all’aumento della benzina: considerato che aumenta il costo della materia prima e la componente fiscale si aggira sul 60% del prezzo complessivo, non è che la componente fiscale rimane immutata, ma si muove in percentuale rispetto al prezzo base.
Sempre tra le avidità pubbliche, se andrà in porto (come è quasi sicuro) la cosiddetta riforma del codice della strada, porterà i trasgressori a sborsare molto, ma proprio molti più soldi, sistema che non darà più sicurezza alle nostre strade ma maggiori vuoti nei portafogli degli italiani. Basta non prendere multe? Impossibile quando le autorità usano queste ultime per fare cassa.

E come non inserire nell’avidità pubblica la schifezza delle liste d’attesa sanitarie che, in moltissimi casi, obbligano i pazienti a rivolgersi alla sanità privata.

Da aggiungere l’impazzimento dei prezzi energetici per il cosiddetto passaggio dal mercato tutelato  a quello libero. Impazzimento dovuto sì ai gestori privati dei servizi, ma molto anche all’Autorità specifica (Arera) che, invece di controllare meticolosamente la correttezza del passaggio tra mercato tutelato e libero della luce, sanzionando gli svariati pirati che ne approfittano, si erge a paladina del finto risparmio: cavalcando l'onda di alcuni partiti che in campagna elettorale, fanno credere che si possa facilmente tornare dal mercato libero a quello tutelato (presumibilmente più economico) (4)... quando invece il passaggio è praticamente impossibile.

La lista di quanto accade e di quanto accadrà è molto lunga. Ci fermiano a fenomeni di particolare attualità ed evidenza. Con la conferma di una certezza: i prezzi continueranno a crescere.  Da una parte il fatto che la cosiddetta bella stagione non ha mai stimolato un vento contrario, e dall’altra parte l’inazione delle nostre istituzioni e crescita dei prezzi proprio grazie ad esse. Le politiche istituzionali si muovono solo in due direzioni: aumento dei prezzi ed aumento del debito pubblico. Quest’ultimo, in particolare, coi condoni stagionali/elettorali che poi gravano solo sul debito stesso.


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