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Consumi. Tutto peggio e prospettive grigie
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Editoriale di Vincenzo Donvito Maxia
11 ottobre 2023 13:14
 

Due indagini oggi disegnano il quadro molto problematico dei nostri consumi. Quella della Banca centrale europea (Bce): ad agosto le aspettative dei consumatori sull’inflazione per l’anno prossimo sono tutte in crescita mediamente dello 0,1%. L’indagine di Istat rispetto al 2022: aumento del reddito disponibile, ma riduzione del potere d’acquisto, crescita della spesa e calo del risparmio... sicuramente, quest’ultimo, utilizzato per far fronte alle difficoltà, non straordinarie come in genere è per il risparmio, ma ordinarie.

Un quadro chiaro a tutti gli attori che, in teoria, dovrebbero/potrebbero condizionarlo col proprio potere. Attori: Stato, governo, imprenditori, commercianti, consumatori.

Ma…. essendo il nostro un mercato libero ad intermittenza e con certezze di gomma spesso trasformate in convenienze, il procedere delle dinamiche tra questi attori è incerto quanto deleterio per lo stesso mercato.

Fondamentale problema: Stato e governo sono spesso una sola cosa, grazie al potere legislativo completamente nelle mani di un esecutivo che usa il potere più per mantenere se stesso che non risolvere i problemi… dove “risolvere” è stato sostituito da “mantenimento dello status quo”. I provvedimenti sono in genere per tamponare piuttosto che riformare: bonus e condoni sono fiore all’occhiello, con due aggravanti: la prima è che vengono chiamate riforme quei provvedimenti che attingono risorse solo da una crescita del debito pubblico; la seconda aggravante è che si spaccia per aiuti e miglioramenti quello che viene erogato, quando va bene, all’1% e dintorni della popolazione (vedi, per esempio le varie carità/bonus)... e il restante 99% e rotti rimangono come erano prima.

Va da sé che gli altri attori si arrangiano, annaspano e sopravvivono, tutti con una costante diffusa, l’evasione fiscale. Questo vale per imprenditori, commercianti e consumatori.

Prospettive grigie? Sembra proprio di sì. 
Con l’aggiunta, considerando il quadro internazionale da cui dipendiamo per umori materiali e psicologici, che si è deteriorato e peggiora. Un grande nodo è venuto al pettine in questi ultimi giorni: l’Unione europea, che bene è servita per la crisi energetica seguita all'invasione russa dell’Ucraina, sta facendo acqua da diverse parti: immigrazione in generale, Sahel, Afghanistan, Turchia e la tragedia in corso in Israele. Una Ue, nostro unico faro di stabilità e crescita economica e politica, che è assente in scenari le cui conseguenze arriveranno presto, nonostante al governo sia diffusa l’opinione che l’Italia sia il più bello, il migliore e il più forte Paese al mondo che, tutto sommato, può farcela da solo perchè il capo del nostro governo va in giro stringendo le mani a destra e a manca.


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