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Dissesto dell'Italia. Chi semina vento raccoglie tempesta. Salviamoci!!
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Editoriale di Vincenzo Donvito
13 novembre 2012 13:52
 
Una volta erano solo i Verdi, il partito politico che, con una certa influenza nei governi locali e nazionali, cercavano di porre un freno alla distruzione del nostro territorio. Il partito dei Verdi c'e' sempre, le sue battaglie col tempo si sono diffuse in tanti altri partiti e movimenti, facendoci sperare per la loro affermazione, ma l'Italia, come ieri e come probabilmente ancora domani, sta franando. Due esempi periodici ne sono emblema: la Liguria che ad ogni inizio autunno frana nel mare e Venezia con la sua acqua alta. A questi due appuntamenti periodici, ogni anno se ne aggiungono altri: tra terremoti, allagamenti, smottamenti, etc se ne e' perso il conto e -purtroppo- a parte i diretti interessati e la notizia del momento, dopo un po' di giorni i piu' se ne dimenticano. Finche', per l'appunto, non gli crolla addosso il tetto di casa o gli viene meno il terreno sotto i piedi.
Forse quando esplodera' l'Etna o il Vesuvio o Genova finira' come una sorta di Atlantide, dopo le tante piccole Atlantide che gia' popolano il nostro territorio (sto pensando all'ultima, Albinia nel grosssetano), la priorita' verra' riconosciuta con conseguente intervento prioritario. I morti, per ora, sono ancora troppo pochi....
Politiche dissennate, incapacita' dei pochi lungimiranti di farsi valere ieri e oggi? E' una miscela di tutto questo e di piu'.
Si dice, citando i testi biblici: “chi e' senza peccato scagli la prima pietra”.
E' il cosiddetto nostro “sistema Paese”, che non solo ci vede tutti come evasori fiscali e approfittatori alla prima occasione, ma anche suicidi e assassini verso i nostri figli e i nostri simili (dove i simili non sono solo i bipedi cosiddetti civilizzati, ma anche tutte le forme di vita animale e vegetale). Ogni cosa che singolarmente o collettivamente decidiamo non esserci utile, la distruggiamo, o -peggio- la distruggiamo convinti che cio' ci sia utile, salvo poi avere dimostrazione del contrario... ogni cosa vittima di questa nostra ignorante follia, e' come distruggere una cellula del nostro corpo.
E credo che di questo sono in pochi ad esserne consapevoli. E sono quei pochi che non hanno voce per scelta o per sopraffazione da parte dei distruttori. Sono quelli che -facendo una proiezione sulla possibile ricaduta civica di questi comportamenti- decidono di non partecipare al voto o quelli che, pur partecipandovi, vengono schiacciati da chi ha piu' mezzi (avuti, nella maggior parte dei casi, distruggendo cio' che hanno intorno) e li usa per mentire a chi li ascolta o per stuzzicare altri desideri -spacciandoli per primari- nei propri interlocutori.
Ma come facciamo a venirne fuori, oppure e' meglio decidere di andarsene da un'altra parte dove, magari, distruggeremo -noi stessi e gli altri- solo un po' piu' lentamente?
Piu' di qualcuno, viste le tragedie che l'Italia ha passato con i Governi di questi ultimi anni, forse ha messo gli occhi sul grande confronto nel centro-sinistra per le primarie. Per quanti hanno visto cio' che si e' tenuto su Sky-tg il 12 novembre, non so quanto abbiano fatto caso ad un passaggio, alla domanda del giornalista su chi fossero i loro padri ispiratori, le risposte sono state: Bruno Tabacci – due democristiani di rango: Alcide De Gasperi e Giovanni Marcora; Laura Puppato -la pci Nilde Jotti e la dc Tina Anselmi; Nichi Vendola -cardinale Carlo Maria Martini; Matteo Renzi -Nelson Mandela e Mina, blogger tunisina; Pierluigi Bersani -papa Giovanni XXIII. A parte Renzi, tutti personaggi responsabili (in economia, cultura, sociale, religione, etc) di quella Italia che abbiamo sopra descritto. Ci saremmo aspettati un Gandhi, un Mazzini (visto anche che nei giorni scorsi anche in nome di questo padre dell'Italia il Parlamento ha posto l'obbrobrioso obbligo dell'inno di Mameli nelle scuole), cioe' padri ispiratori di grandi ideali che nulla hanno a che fare con lo sfascio Italia. Non stiamo qui a fare propaganda per il Sindaco di Firenze (non spetta a noi, come associazione, farlo), ma prendiamo atto che Renzi e' l'unico che si e' tenuto fuori dell'unisono coro di elogio di chi ha sfasciato l'Italia. E questi sarebbero i personaggi ben quotati -come parte politica- alla guida del nostro Paese per farlo rinascere? E quelli che sarebbero perdenti, cioe' il centro-destra? Se ce ne verra' data occasione, siamo pronti ad ascoltarli e a dire la nostra, perche' per il momento, da quanto leggiamo, ci sembra che stiano solo regolando una serie di conti in casa che avevano in sospeso. E poi ci sono il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, altri piccoli agglomerati cosiddetti centristi o per conto loro (Italia dei Valori, Udc, Radicali, Verdi, Comunisti vari, destre varie, etc) e- soprattutto- quel 50% e rotti che, per esempio, nelle recenti elezioni siciliane non e' andato a votare.
La politica dei partiti, quindi, non comprende tutti coloro che possono decidere chi deve rappresentarli nelle istituzioni. Questi ultimi, che sono le vittime del disastro descritto sopra, sono essenzialmente disorientati. Quando invece hanno un orientamento, si esprime come legato alle clientele di qualche carrozzone, o a qualche ideale che si accorge di non essere intruso solo quando e' solo in una soffitta, o a forme di dissenso che si manifestano -e per il momento rimangono li'- con qualche “va fan culo”.
Perche' stiamo scrivendo questa descrizione -ovviamente di parte, come non sarebbe altrimenti- delle nostre sventure di italiani? Per invitare chi ci legge ad una riflessione. A partire dai propri “piccoli” gesti quotidiani, con un obiettivo: riusciamo, individualmente in primis e poi con qualche ricaduta sul collettivo grazie ad un nostro possibile impegno,... riusciamo a non essere omologati alle responsabilita' di chi ci ha sfasciato e ci sta facendo morire? Per esempio: stiamo facendo la raccolta differenziata dei rifiuti? Ci facciamo valere ogni volta che qualcuno ci mette i piedi in testa, senza lasciar correre perche' “non ne vale la pena” (un gestore di servizi come telefoni, elettricita', etc, o il Comune, la Regione, etc)? Riusciamo a dialogare coi nostri figli senza abbandonarli per stanchezza -legittima ma pur sempre abbandono- davanti ad un apparecchio tv?
Credo che ci siamo spiegati.
Ognuno di noi e' -a suo modo- un rivoluzionario. Evitiamo, percio', che siano altri -magari con le loro rivoluzioni egoiste e sfasciste- a decidere per noi.
 
 
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